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Cronaca Calatafimi / Piazza Indipendenza

Slogan contro deputati condannati, gli autori sono di Giovane Italia

Si tratta del movimento giovanile del Popolo delle Libertà. Una cinquantina stanno manifestando davanti alla sede dell'Ars. "Il salvataggio di Catalano la goccia che ha fatto traboccare il vaso"

Il mistero è svelato. Gli autori degli striscioni con la scritta "Siamo indagati e condannati, vogliamo fare i deputati" sono i ragazzi di "Giovane Italia", il movimento giovanile del Popolo della Libertà. Gli striscioni shock erano apparsi questa notte in diverse strade del centro, ma anche in periferia. Al momento una cinquantina di giovani sta presidiando l'ingresso dell'Ars. Un'iniziativa collegata al recente scandalo del voto all’Ars che ha salvato il seggio di Santo Catalano, condannato per abusivismo edilizio, e al numero record di 23 parlamentari indagati o arrestati in questa legislatura.

I ragazzi di Giovane Italia, nome che richiama in parte il movimento mazziniano dell'800 (quello era "Giovine Italia"), al momento stanno manifestando davanti alla sede dell'Ars tenendo in mano dei cartelli dove ironicamente rendono nota la propria condanna o l'inchiesta giudiziaria cui sono soggetti e per questo rivendicano un seggio a Palazzo dei Normanni. "Condannato per falso e abuso di ufficio", "Arrestato per concussione", "Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa". "Vogliamo un Parlamento pulito e partiti che abbiano il coraggio di guardarsi dentro e fare pulizia al loro interno", hanno dichiarato in coro Mauro La Mantia e Giancarlo Russello, presidente regionale e coordinatore di Palermo della Giovane Italia. "Il salvataggio del seggio dell'onorevole Catalano, condannato per abusivismo edilizio, - concludono - è certamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Insomma, una volta tanto esponenti del Pdl si trovano d'accordo con i "grillini", il movimento creato da Beppe Grillo, che da anni chiedono che si faccia una legge per cui i condannati in via definitiva non possano sedere in Parlamento.

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