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Cronaca Corso Vittorio Emanuele

"Cambiamo nome alla nostra scuola, Palermo è multiculturale", la richiesta degli studenti del Vittorio Emanuele II

Hanno steso davanti alla sede centrale un striscione in cui si legge "liceo classico Federico II-Al Idrisi". "Al Idrisi è stato il geografo che ha tracciato per la prima volta la mappa della Sicilia. Federico è stato promotore della commistione tra popoli diversi e ha creato un modo di comunicare accessibile a tutti, da Dante al 'putiaro' del Cassaro alto"

Cambiare il nome del liceo classico Vittorio Emanuele II in "Federico II-Al Idrisi". E' la rivendicazione di un gruppo di studenti che questa mattina ha steso uno striscione davanti alla sede centrale appellandosi alla multiculturalità della città. "La nostra scuola - scrivono - si trova in uno dei centri storici più antichi e grandi d'Europa. Le strade che la circondano sono state attraversate da tantissime culture, lingue, comunità che nei secoli si sono intersecate tra di loro creando un patrimonio senza precedenti. Una città fatta di quartieri dove si parlano più di venticinque lingue, mercati dove si può trovare tutto il necessario per vivere a prezzi popolari, dove arabi, normanni, rom, bangla e siciliani formano un'unica collettività: quella palermitana, che da sempre vive in sintonia". 

Una decisione, quella di dare un nome diverso all'istituto, che affonda le sue radici proprio nell'anima stratificata del capoluogo. "Al Idrisi - raccontano - è stato il geografo che nella corte di Ruggero II ha tracciato per la prima volta la mappa della Sicilia, un arabo ma anche un siciliano che secondo la sua prospettiva da uomo che vedeva il mondo dal sud aveva disegnato l'isola ribaltata e noi come lui vogliamo ribaltare la decisionalità, vogliamo una scuola a misura di studente, una città e un mondo che viaggia secondo i bisogni e le possibilità di ogni essere umano. Insomma vogliamo rovesciare la prospettiva da un presente di sfruttamento a un futuro fatto di solidarietà e collettivizzazione di idee". 

Per quanto riguarda il nome di Federico II "ricordiamo - continuano - che il nostro è il liceo più antico della Sicilia e si trova proprio di fronte alla sua tomba all'interno della Cattedrale. Federico è stato promotore della commistione tra popoli diversi e ha pagato con una scomunica il suo rifiuto al Papa di fare una crociata. Ha istitutito la scuola poetica siciliana, aprendo la strada alla nascita del volgare, in un'epoca in cui il latino era dato solo a pochi e l'analfabetizzazione era prassi, creando così un modo di comunicare accessibile a tutti, da Dante al 'putiaro' del Cassaro alto. Ci fa schifo e farebbe schifo anche a lui che questo modello di scuola, fatto di profitti, strutture fatiscenti, lavoro gratuito e poca tutela, debba passare da queste strade che hanno visto così tanto splendore". 

"Entrambi i personaggi - concludono gli studenti - sono esempi di rivalsa, costruzione di realtà alternative in cui tutti possono rivedersi come protagonisti nei propri contesti. Per noi costruire altri mondi possibili allo sfruttamento è necessario". 

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