Università, incubo "strisce blu" per gli studenti di viale delle Scienze
Negli ultimi giorni sono comparse all'interno della cittadella universitaria. Ma il Rettore rassicura: "Rientrano in un piano di opere di adeguamento generale, al momento nessuna multa". E poi? Le associazioni studentesche annunciano battaglia
Torna l'incubo parcheggio a pagamento all'interno della cittadella universitaria in viale delle Scienze. Da un paio di giorni gli studenti hanno visto materializzarsi sull'asfalto un nuovo tipo di segnaletica orizzontale, le temute e tanto contestate negli anni passati, strisce blu. Molti studenti sono andati nel panico ed è già cominciata la caccia all'informazione per capire meglio di cosa si tratti e se la sosta nelle zone già contrassegnate comporti oneri e rischi di multa.
"I lavori che si possono vedere adesso - spiegano dagli uffici del Rettore Roberto Lagalla - rientrano in un piano di opere di adeguamento generale della segnaletica verticale e orizzontale e quindi si stanno iniziando a definire anche le zone destinate alle strisce blu. Gli studenti non devono temere nulla perché contestualmente all’avvio definitivo dei parcheggi a pagamento sarà attivata anche una zona gratuita che avrà una capienza stimata in 450 posti auto. Per rendere più agevoli gli spostamenti dalla zona gratuita alle varie aule ed uffici, sarà anche riattivato il servizio di navetta (cosa peraltro molto richiesta dei ragazzi)".
Per quanto riguarda i tempi di attivazione non arrivano notizie certe. "Gli uffici dell’università - si legge in una nota dell'ateneo - sono ancora in una fisiologica fase di studio e progettazione e quando sarà tutto pronto verrà data ampia diffusione e comunicazione agli studenti, al personale docente e al personale tecnico-amministrativo attraverso il portale unipa e attraverso la stampa. Quindi ci saranno le strisce blu ma non saranno attive fino ad adeguate comunicazioni". Nessuna certezza neppure sui costi che saranno resi noti a programmazione effettuata. Ma, qualunque essi siano, c'è da aspettarsi un autunno "caldo". Sono diverse, infatti, le associazioni studentesche che minacciano, già, una nuova ondata di proteste.