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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Firenze, i giudici sulle stragi del ’93 “Ci fu la trattativa tra Stato e mafia”

Le motivazioni sono espresse all'interno della sentenza per il boss Francesco Tagliavia, accusato delle bombe della strage di via D'Amelio

La trattativa Stato-Mafia nel biennio 1992-1993 è esistita realmente. Non hanno dubbi i giudici fiorentini che si sono espressi nelle motivazioni della sentenza per il boss Francesco Tagliavia, accusato delle bombe della strage di via D'Amelio del 1993. Nella motivazione della sentenza si legge che l'iniziativa della trattativa “fu assunta da rappresentanti dello Stato e non dagli uomini di mafia” facendo riferimento alla revoca o al mancato rinnovo del 41 bis.

La Corte d'assise di Firenze definisce “incomprensibile come apparati di governo si muovessero in un modo così incerto e scoordinato rispetto alla drammatica situazione in cui versava il Paese” con decisioni che, citando gli stessi giudici, “prestano il fianco a molte considerazioni critiche per la loro singolarità e diacronia rispetto a quanto sarebbe stato da attendersi in un momento così allarmante”. Ad aprire i sospetti l'omicidio di Salvo Lima a Palermo il 12 marzo 1992. Subito dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio e le bombe di Milano, Roma e Firenze.

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