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Cronaca

Ustica 40 anni dopo, il Comune alla cerimonia di Bologna: "Memoria non equivale a giustizia"

Lo ha detto l'assessore alle Politiche Giovanili, Sport e Innovazione, Paolo Petralia Camassa, intervenuto in rappresentanza dell'amministrazione: "L'assenza di verità è una macchia nella storia del nostro Paese e nei rapporti con gli alleati internazionali"

Si è svolta oggi a Bologna la cerimonia commemorativa per il 40esimo anniversario della strage di Ustica. Presso la sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, dove erano presenti, tra gli altri anche i parenti delle vittime, è intervenuto, in rappresentanza dell'amministrazione comunale di Palermo, l'assessore alle Politiche Giovanili, Sport e Innovazione, Paolo Petralia Camassa.

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“L'amministrazione comunale e la città di Palermo - ha detto Petralia - ricordano come ogni anno le 81 vittime della strage avvenuta 40 anni fa nei cieli di Ustica; come ogni anno, Palermo si unisce al dolore e all'impegno dei familiari delle vittime e con loro continua a chiedere verità e giustizia; un'assenza di verità e di giustizia che è una macchia nella storia del nostro Paese ed una macchia nei rapporti di collaborazione con molti nostri alleati internazionali. Un'assenza di verità e giustizia frutto anche di inaccettabili coperture istituzionali in Italia e all'estero. Quest'anno, come già più volte era accaduto in passato, Palermo ricorderà quella strage con l'arte ed il teatro. Sarà ancora una volta una rappresentazione teatrale a commemorare, il prossimo 10 agosto, le 81 vittime, grazie alla straordinaria sensibilità di uomini e donne artisti che con passione si impegnano per mantenere la memoria di questo buco nero della storia d’Italia e dei suoi rapporti internazionali".

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"Mantenere viva la memoria della strage e ricordare in modi e luoghi diversi quanto accaduto - ha concluso l'assessore - è un impegno che dobbiamo tutti noi continuamente rinnovare. La memoria va conservata e preservata, ma la memoria non equivale a giustizia. Che gli Stati europei e il mondo ascoltino il dolore di quel 27 giugno 1980 e abbiano il coraggio di collaborare con la giustizia italiana per fare chiarezza, per chiudere una volta e per tutte una pagina ancora oscura della nostra storia".

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