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Cronaca Piazza del Parlamento

Parte la lotta 2.0 del M5S alla corruzione, on line sito per le denunce

Il portale è stato presentato all'Ars. Presente il magistrato Ferdinando Imposimato. Consentirà ai cittadini di segnalare, anche in forma anonima, casi di corruzione e pratiche illecite nella sanità e nella pubblica amministrazione

In Italia il 95 per cento dei reati di corruzione resta impunito, finendo in prescrizione. A denunciarlo è il magistrato Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, intervenuto questa mattina in conferenza stampa all'Ars, in occasione della presentazione del nuovo sito anticorruzione del Movimento 5 Stelle. "Stop alle mazzette", questo il nome del portale online da oggi, consentirà ai cittadini di denunciare le pratiche illecite nella sanità e nella pubblica amministrazione, anche in forma anonima. La lotta 2.0 dei grillini alla politica del malaffare è frutto di una ‘coproduzione’ di Camera e Ars. (GUARDA IL VIDEO)

Secondo uno studio presentato da Davide Del Monte, direttore di Trasparency international Italia, "in Europa i cittadini disposti a denunciare sono pari all'86 per cento degli intervistati. Nel Bel Paese, invece, solo il 50 per cento ammette di essere disposto a farlo. Il motivo va cercato nella paura di eventuali ritorsioni e nella sfiducia sempre crescente nella giustizia". E' da questa consapevolezza e dalle numerose segnalazioni di cittadini ricevute ogni giorno che è nata l'idea di un sito-sentinella. A presentarlo, oggi, i deputati nazionali pentastellati Giulia Di Vita e Giulia Grillo, e il consigliere regionale siciliano Stefano Zito. 

Giulia_Di_Vita-2La procedura è semplice. Basta collegarsi al sito "Stop alle mazzette", utilizzando l’indirizzo relativo alle segnalazioni o collegandosi attraverso il portale di Sicilia 5 Stelle, e compilare i campi web. Sarà possibile, inoltre, allegare materiale di supporto, come documenti e fotografi e indicare il grado di gravità del potenziale illecito. "E' un po' la nostra risposta – spiega Giulia Di Vita (foto a destra)-  all'inazione della Regione, che inconcepibilmente ha evitato di costituirsi parte civile contro un suo funzionario, perché ‘le mazzette non costituiscono un fattore di particolare allarme sociale’. Per noi, invece, l’allarme c’è, ed è enorme".

"Un'iniziativa coraggiosa e pericolosa - stocca Imposimato - che va affiancata alla lotta dei cittadini e all'informazione. La corruzione in Italia non viene combattuta con leggi adeguate e la legge anticorruzione su cui si sta lavorando non serve a nulla. Vengono fatte solo leggi propaganda. Il Governo non solo non fa nulla ma peggiora la situazione e a volte annuncia leggi che non vengono mai approvate nella versione integrale, come la legge Severino, che ha abrogato il delitto di concussione per induzione, abbassando le pene da 12 a 8 anni. "La corruzione - aggiunge - è sempre stata una grave minaccia la democrazia, perché incide sulla scelta dei politici e sull'economia, penalizza le piccole imprese sane e premia quelle sottoposte al vantaggio di avvalersi dell'appoggio delle forze politiche corrotte". Non mancano, però, riferimenti positivi su ciò che è stato fatto nell'Isola contro la corruzione. "Ho sempre apprezzato molto di più la Sicilia che la Campania per la lotta alla mafia. Falcone è stato ucciso perché aveva saputo scardinare meccanismi corrotti negli appalti e nelle opere pubbliche".

Stefano Zito-2Il sito si presenta simile ad "Allerta anti-corruzione", portale lanciato da Trasparency international, che in due mesi ha ricevuto quaranta segnalazioni. Di queste, però, nessuna proviene dalla Sicilia. "Si sta verificando un'inversione di tendenza rispetto al passato - spiega Del Monte - perché i cittadini cominciano a rendersi conto che quello prima considerato un reato da 'colletto bianco', oggi riguarda tutti". Il portale M5S partirà proprio dall'Isola "per abbattere il muro del silenzio - sottolinea Zito (nella foto a destra) - e moralizzare poi tutto il Paese". 

A spiegare nel dettaglio l'importanza di un sito come questo, Giulia Grillo: "Ci sono leggi oggi - dice - e mi riferisco in particolare ai punti B e C del comma 8 dell'articolo 5 del contratto nazionale per le professioni mediche e veterinarie, che condannano la diffamazione contro il pubblico e costringono in questo modo medici e operatori sanitari a non denunciare casi di corruzione. Il piccolo dipendente, invece, deve avere la libertà di poter denunciare casi di mala sanità. Il nostro vuole essere una sorta di laboratorio che, se avrà successo, proveremo ad estendere anche al resto dell'Italia. Noi, ricevute le segnalazioni, ci occuperemo di accertarci della loro veridicità e di segnalarle a magistrati e forze dell'ordine". Chapeau, infine, di Imposimato al lavoro portato avanti dal Movimento 5 Stelle. "I loro meriti - conclude - non vengono riconosciuti, ma sono gli unici a muoversi in questo senso. Le loro leggi non vengono approvate, ma sono la parte migliore di questo Paese. Per qualunque cosa potranno contare sempre su di me". 

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