Subito imbrattato il murale dello stadio, la società rosanero si scaglia contro i vandali: "Siete dei falliti"
L'opera sulle cancellate del Barbera, terminata ieri dall'artista Rosk, è stata deturpata a tempo di record. "Ci sono voluti tre anni di lavoro, tra permessi, progettazione, ostacoli della pandemia e ci pochi secondi per rovinare tutto". Il sindaco Lagalla: "Provo dispiacere e dolore"
Imbrattato il maxi murale da 400 metri realizzato pochi giorni fa sulla cancellata di ferro e plexiglass dello stadio Renzo Barbera. Lo ha reso noto la società rosanero in una nota pubblicata su Facebook, con tanto di foto a corredo, nella quale esprime tutto il suo disappunto per il gesto opera di un gruppo di vandali.
"Ci sono voluti tre anni di lavoro, tra permessi, progettazione, ostacoli della pandemia e organizzazione generale. E ci sono voluti pochi secondi per rovinare tutto - è scritto nella nota -. C'è qualcuno in questa città che vorrebbe che le cose non cambiassero mai, ed esercita la sua missione con il ricatto, la prevaricazione violenta e criminale, il vandalismo e un'attività militante votata alla distruzione del bello e del buono. La gente di Palermo ha già dimostrato a queste persone che per loro non c'è futuro, e che il futuro invece lo costruiamo noi sognatori. Noi che abbiamo tutti lo stesso sguardo del bambino dipinto ieri da Rosk, con i nostri colori sulle guance. Noi che non smetteremo mai di dire a questi falliti che Palermo e il Palermo siamo noi. E che per loro non c'è speranza: siete già estinti, e non lo sapete".
"Dispiacere e dolore" ha espresso il sindaco Roberto Lagalla "per un'opera che aveva l’obiettivo di mettere in luce la passione per lo sport e i colori rosanero che rappresentano la squadra della città". "Queste scritte - ha aggiunto - provocano una ferita al Palermo, la sua società e i suoi tifosi, ma anche alla città, essendo lo stadio Barbera uno dei simboli del capoluogo. Adesso, l’auspicio è che le forze dell’ordine possano individuare i responsabili di questo atto di inciviltà".