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Cronaca Palazzo Reale-Monte di pietà

Spaccio di droga tra le bancarelle del Capo, in appello un assolto e sconti di pena per 9 imputati

Il processo è nato dall'inchiesta "Cuncuma" dei carabinieri che, nel 2020, aveva documentato lo smercio di 725 dosi in appena 15 giorni, sotto gli occhi di bambini e turisti. Dopo condanne pesantissime in primo grado, adesso a tutti è stata concessa una riduzione. Scagionato Mauro Miccichè, che aveva avuto 10 anni e un mese

Tra i vicoli del Capo ci sarebbero state almeno due cessioni di droga all'ora, anche davanti a bambini e turisti, tanto che i carabinieri il 30 settembre del 2020 avevano documentato lo smercio di 725 dosi in appena 15 giorni. Dopo pesantissime condanne inflitte in primo grado con l'abbreviato, adesso la seconda sezione della Corte d'Appello ha deciso di concedere sconti di pena anche abbastanza consistenti a 9 imputati. Un decimo, che era stato condannato in primo grado, è stato invece del tutto scagionato.

Il collegio presieduto da Giovanni Marino ha deciso prima di tutto di assolvere Mauro Miccichè, al quale il gup Stefania Brambille, il primo luglio dell'anno scorso, aveva invece inflitto 10 anni e un mese di reclusione. L'imputato è difeso dall'avvocato Guido Galipò.

Per gli altri 9 sono arrivate invece le riduzioni di pena. Nello specifico Francesco Paolo Cusimano (fratello di Andrea, che venne assassinato tra le bancarelle del mercato nel 2017) passa da 20 anni di carcere a 9, Alessio Spina da 10 anni e 2 mesi a 8 anni e 5 mesi (sono entrambi difesi dall'avvocato Alessandro Musso), Davide Mirabile passa da 17 anni a 8 anni e 2 mesi, Benito Miccichè da 20 anni a 14 anni, Emanuele Miccichè da 8 anni e mezzo a 7 anni 2 mesi e 26 giorni, Vincenzo Miccichè da 8anni e un mese a 7 anni, Daniele Garofalo da 17 anni e 5 mesi a 8 anni 2 mesi e 20 giorni, Mario Presti da 14 anni e 8 mesi a 12 anni e Cristian Paolo Silvestri da 12 anni e 3 mesi a 9 anni 9 mesi e 3 giorni. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Rosanna Vella, Antonio Turrisi, Gaetano Turrisi, Salvatore Ferrante, Salvatore Gambino e Laura Milazzo.

I dieci vennero bloccati nell'ambito dell'inchiesta "Cuncuma". Lo spaccio, secondo la Procura, sarebbe stato costante e l'attività sarebbe stata sospesa solo di notte. Di sera, Benito Miccichè avrebbe fatto i conteggi degli introiti, facendosi consegnare pizzini dai vari pusher. Al Capo si sarebbe spacciato di tutto: la cocaina sarebbe stata venduta a 100 euro al grammo, l'hashish a 5 euro e la marijuana a 10, con un giro d'affari di circa mille euro al giorno, in base alla ricostruzione dell'accusa.

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