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Cronaca

Banda degli spaccaossa, chiesti oltre due secoli di carcere e anche due ergastoli

Sono pene pesantissime quelle che la Procura ha chiesto oggi pomeriggio per 37 imputati. Avrebbero truffato le assicurazioni simulando incidenti stradali ma rompendo realmente gambe e braccia a persone disponibili poiché in gravi difficoltà economiche

Sono pene pesantissime quelle che la Procura ha chiesto oggi pomeriggio per 37 imputati in uno dei processi sui così detti spaccaossa, coloro cioè che avrebbero truffato le assicurazioni mettendo in scena finti incidenti stradali, ma rompendo veramente gambe e braccia a persone disponibili poiché in gravi difficoltà economiche. I sostituti procuratori Daniele Sansone e Alfredo Gagliardi hanno invocato perfino e per ben due volte l’ergastolo nell’aula bunker del Pagliarelli, per Gesuè Giglio e Alfredo Santoro, detto "Lello", in relazione al caso di una vittima consenziente, Yacoub Hadri, che non era sopravvissuta alle lesioni provocate per simulare il sinistro: per l’accusa fu un omicidio volontario. Per gli altri 35 imputati le richieste di condanna ammontano complessivamente ad oltre due secoli di carcere. 

Truffa alle assicurazioni, le foto degli arrestati

Il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato davanti al gup ed è nato dalle due prime inchieste sul copioso filone degli spaccaossa, ovvero “Tantalo” e “Tantalo bis”, messe a segno dalla squadra mobile tra agosto del 2018 e aprile dell’anno scorso. Fu proprio l’incidente in cui, nel 2017, perse la vita il tunisino a Brancaccio a far nascere i primi sospetti e poi a scoperchiare un vaso di Pandora (sono ben cinque le inchieste che la Procura a condotto sullo stesso tema).

Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, venne infatti fuori che le lesioni riportate dalla vittima erano incompatibili con la dinamica dell’incidente. E questo perché non sarebbero state provocate dall’impatto, ma procurate volontariamente da alcuni degli imputati.

Le intercettazioni: "Dietro ogni truffa c'è un grande sacrificio" | VIDEO

Le condanne chieste dalla Procura (in rigoroso ordine alfabetico)

Carlo Alicata 8 anni, Gaetano Alicata 3 anni e 4 mesi, Filippo Anceschi detto “il nano” 3 anni e 8 mesi, Salvatore Arena detto “Mandalà” 8 anni, Monia Camarda 4 anni e 4 mesi, Gioacchino Campora detto “Ivan” 9 anni e 2 mesi, Vincenzo Cataldo 4 anni e 4 mesi, l’avvocato Graziano D’Agostino 8 anni, Salvatore Di Gregorio detto “Salvino” 3 anni e 8 mesi, Salvatore Di Liberto 8 anni e 4 mesi, Michele Di Lorenzo 2 anni e mezzo, Francesco Faija detto “Berlusconi” 15 anni, Isidoro Faija detto “Dorio” 3 anni, il perito Mario Fenech 7 anni e 4 mesi, Vittorio Filippone 3 anni e 8 mesi, Antonino Giglio detto “Tony u pacchiune” 5 anni e mezzo, Gesuè Giglio ergastolo, Gaetano Girgenti 3 anni e 4 mesi, Francesco La Monica 6 anni e 4 mesi, Giovanna Lentini 4 anni 3 mesi e 10 giorni, Alfonso Macaluso 3 anni e 8 mesi, Giuseppe Mazzanares 4 anni e 8 mesi, Maria Mazzanares detta “Mary” 3 anni 9 mesi e 10 giorni, Rita Mazzanares 14 anni e 9 mesi, Salvatore Mazzanares 3 anni 9 mesi e 10 giorni, Mario Modica 10 anni e 4 mesi, Giovanni Napoli detto “Fragolina” 4 anni, Piero Orlando detto “Piero Sh” 3 anni, Cristian Pasca 6 anni e 4 mesi, Giuseppe Portanova detto “Popò” 8 anni, Giuseppa Rosciglione 4 anni, Alfredo Santoro detto “Lello” ergastolo, Antonino Saviano 4 anni e 2 mesi, Domenico Schillaci detto “Emanuele” 7 anni un mese e 10 giorni, Letizia Silvestri 7 anni, Maria Silvestri 3 anni e 8 mesi, Massimiliano Vultaggio 8 anni e 8 mesi.

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