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Provinciale chiusa da 3 mesi, appelli da Ciaculli a Belmonte: "Negozi in crisi e agricoltori in difficoltà"

A causa di una frana la Sp37 è interrotta all'altezza della galleria paramassi. Disagi per i pendolari e non solo. C'è chi denuncia un calo degli affari, chi non riesce ad accedere ai terreni per la raccolta del mandarino tardivo. La Città metropolitana: "In corso i progetti per gli interventi"

Belmontesi costretti a una strada più lunga per raggiungere Palermo, agricoltori che non possono accedere ai loro terreni dove crescono rigogliosi i mandarini tardivi di Ciaculli, commercianti in difficoltà. Tutto a causa della chiusura della Sp 37, nel tratto della galleria paramassi di Gibilrossa, avvenuta a inizio novembre dopo una frana. Tre mesi sono passati a vuoto e non si intravede una luce in fondo al tunnel.

Nel frattempo si moltiplicano i disagi non solo per la comunità belmontese. "Sono il titolare di un negozio - scrive Francesco Capizzi a PalermoToday - a causa della chiusura della strada ho avuto un calo dell’80% degli incassi. Sono qui da giugno, fino a novembre lavoravamo parecchio anche grazie ai belmontesi che passavano da qui, adesso invece sono sull’orlo del fallimento". L’attività di Capizzi, una rivendita di cialde e capsule di caffè, si trova proprio di fronte al bivio tra via Ciaculli e via Gibilrossa, dove sono stati piazzati una transenna e a un cartello con il quale la Città metropolitana di Palermo segnala l’interruzione della strada dal chilometro 2+500 al chilometro 3+000. 

barriera galleria paramassi ciaculli belmonte foto francesco cimo-3

Cinquecento metri inaccessibili che hanno messo in ginocchio un’intera area. A partire dai pendolari che per arrivare a Palermo da Belmonte Mezzagno devono virare su Misilmeri e poi scegliere se proseguire attraverso Portella di Mare e Villabate o dalla Palermo-Agrigento. A patire sono anche gli agricoltori che posseggono terreni vicino alla galleria chiusa. Come per esempio i familiari di Stefano Cinà, che abita a Croceverde Giardina. "E' il periodo del mandarino tardivo di Ciaculli, ma non è possibile procedere alla raccolta. In più la zona è diventata oggetto di atti criminali. Pochi giorni dopo la frana, ignoti hanno bruciato un’auto vicino ai nostri terreni e hanno rubato una grata di ferro. La carcassa della macchina si trova ancora lì".

auto bruciata zona chiusa ciaculli belmonte foto stefano cimo-2

Subito dopo la frana, a novembre scorso, è stato convocato un vertice in prefettura per decidere come intervenire. Salvatore Pampalone, dirigente della Città metropolitana di Palermo, spiega: "A fine anno, abbiamo impegnato le somme per una prima progettazione, già affidata, per la rete paramassi e il monitoraggio del costone roccioso. La seconda progettazione necessaria riguarda l'eventuale demolizione e la messa in sicurezza della galleria paramassi ed è in fase di affidamento". Ma i tempi per la riapertura della galleria restano incerti. "Per intervenire - conclude Pampalone - sono prima necessari i progetti ed è quello che abbiamo fatto in questi mesi".

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