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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Mezzojuso

Sorelle Napoli, il sindaco di Mezzojuso contro Giletti: "Insultato ogni giorno per colpa sua"

La vicenda delle tre donne che da anni denunciano minacce e intimidazioni da parte della mafia dei pascoli. Per il primo cittadino Salvatore Giardina la trasmissione in onda su La7 ha "gravemente danneggiato l'immagine di un'intera collettività"

"Ogni giorno ricevo sui social mille insulti e forse più dai cittadini che seguono la trasmissione di  Giletti 'Non è l'Arena'". A denunciarlo è il sindaco di Mezzojuso, Salvatore Giardina, tornando a parlare del caso delle sorelle Irene,  Anna e Gioacchina Napoli, che da anni denunciano minacce e intimidazioni da parte della mafia dei pascoli. Per il primo cittadino la trasmissione in onda su La7 ha "gravemente danneggiato l'immagine di un'intera collettività nel migliore dei casi ritenuta omertosa". Giardina ha incontrato la stampa a Palermo, dopo il caso delle sorelle Napoli.        

"Giletti continua ad accusarmi di avere girato la testa dall'altra parte per cinque anni - dice il primo cittadino - e il suo collaboratore Klaus Davi dice che voglio 'i voti della mafia' e per questo devo chiedere scusa. Quindi, secondo questa tesi, avrei  deliberatamente scelto di ignorare le denunce delle sorelle Napoli e non ho fatto alcun atto di solidarietà in loro favore, agendo in tal  modo per ottenere l'appoggio elettorale della mafia. Questo è il messaggio che è passato. Ma ci rendiamo conto della gravità di queste affermazioni?".

Giardina è un fiume in piena. "Troppe parole ho sprecato per difendere l'integrità morale che mi appartiene e ci appartiene. Trovo ridicolo giustificare i valori fondamentali del vivere quotidiano, mi  fa paura invece chi ha bisogno di esasperare l'utilizzo dei termini  legati alla legalità, ostentando a qualsiasi costo un'immagine pulita, eroica, coraggiosa, quelli che cominciano ogni discorso sulla mafia  citando Falcone e Borsellino, ma via D'Amelio in realtà gli ricorda  solo le insalatone della bella epoche, quelli convinti di essere al di sopra di tutti e tutto per avere scelto di combattere l'illecito  utilizzando la parola legalità".

"Non mi piace pensare che un giorno qualcuno pagherà il conto delle  ingiustizie subite e dall'odio seminato nei confronti del nostro paese a titolo gratuito, quel giorno forse è già troppo tardi - dice  Giardina -. Da tempo mi chiedo perché la gente di questo piccolo paese deve giustificarsi, sentirsi in colpa, subire attacchi mediatici,  avere paura di esprimere il proprio parere, perdere la tranquillità.  Questo quando invece dovrebbe alzare la testa guardare negli occhi chi sta destabilizzando l'identità che ci appartiene e senza prendere  fiato gridare: noi non facciamo fiaccolate, non organizzeremo incontri contro l'illegalità, non ospiteremo politici di turno che dal  palchetto costruito a misura ci daranno direttive su come  riaccreditare l'immagine ormai distrutta. E mai un'associazione antimafia verrà a raccontare la storiella della solidarietà alle vittime, senza scopo di lucro, con il patetico finale e la frase magica: 'La mafia è una montagna di merda', standing  ovation".

Giardina prosegue: "Non ho mai favorito mafiosi o presunti tali nell'esercizio delle mie funzioni. Giletti difende le sorelle Napoli e noi siamo pure al loro fianco. Da quando siamo venuti a  conoscenza del problema, l'amministrazione comunale le ha sostenute con atti istituzionali concreti. Oggi lui (Giletti, ndr) passa per il paladino difensore delle sorelle Napoli e io, bene che vada, per essere vicino alla mafia o spalleggiare i suoi presunti estortori. Perché la conduzione della trasmissione ha fatto passare, non so quanto consapevolmente, questo messaggio".

Il primo cittadino, ricordando di "non essere mai stato sottoposto a indagine di qualunque natura sia amministrativa che giudiziaria", torna dunque a puntare il dito sulla trasmissione di La7 'Non è l'Arena', dove ci sarebbero "un'infinità di episodi, sfumature, insinuazioni e quant'altro che hanno ingenerato nei telespettatori l'idea di  un'amministrazione omertosa, indifferente, collusa". Per Giardina allora da parte di Giletti c'è una "conduzione faziosa", che "marcia  su questi binari di distorsione della realtà". "Quando sono stato  intervistato mi hanno sempre interrotto senza farmi concludere il  discorso" conclude il sindaco, sottolineando che proprio "per queste  ragioni non scenderò in piazza a essere intervistato da Giletti,  giornalista che nella sue trasmissioni ha lasciato trasparire in modo  sin troppo evidente che io sia colluso con la mafia. Non si può  parlare con uno che ingiustamente mi ha associato a queste nefandezze. Dica quello che vuole, tanto la verità prima o dopo verrà a galla", conclude il primo cittadino.

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