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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Incendio discarica, Orlando: "Per ora non c'è allarme diossina"

Dai dati dell'Arpa, il Sindaco conferma che "non risultano al momento concentrazioni anomale" della sostanza. E accusa: "Interessi criminali dietro il rogo"

Sopralluogo del Comune questa mattina alla discarica di Bellolampo, ormai da otto giorni interessata dalle fiamme. L’intera area è stata suddivisa dai vigili del fuoco in 33 sub-aree monitorate costantemente. Le temperature registrate oggi indicano che solo in due punti all'interno della quarta vasca c'è ancora combustione sotterranea. Qui continua l'opera di copertura con terra per soffocare i focolai. Intanto dai dati dell'Arpa, il sindaco Leoluca Orlando conferma che non risultano per ora concentrazioni anomale di diossina.

Nel documento fornito dall'Arpa al Comune e relativo a campionamenti continui a Bellolampo e in 13 altri punti (via Torre Ingastone, centro commerciale La Torre, scuola media G. Russo, via Castellana, Boccadifalco, via E. Di Blasi, Facoltà di Ingegneria, viale delle Scienze, via Principe di Villafranca, Circolo didattico Cruillas, via Belgio, piazza Castelnuovo, largo degli Oleandri, Torretta, strada provinciale Cimitero-San Giuseppe Jato) si afferma che
"dall'esame dei dati provenienti dalla determinazioni dei Voc (Composti organici volatili derivanti dalla  degradazione di materiali organici plastici e cellulosici) relativi ai campioni prelevati sul sito dell'incendio e nelle aree circostanti, si evidenziano bassi livelli di concentrazione di composti clorurati (clrometano) che fanno presupporre livelli non elevati di diossine".  L'Arpa però sottolinea però che per quanto riguarda le diossine "trattasi di analisi complesse che richiedono diversi giorni di esecuzione e, se eseguite su percolato atmosferico, richiedono la filtrazione di elevati volumi di aria, fino a 800 metri cubi". Rassicurazioni, al momento, vengono anche dai tecnici dei vigili del fuoco, secondo cui "pur in presenza di una situazione critica, non sono stati superati i livelli di guardia".

"Attendiamo quindi che sia l'Arpa a fornire dati definitivi, ma credo che sia utile ricordare che in tutte le comunicazioni ufficiali ricevute dal Comune, compresa la nota dell'Ufficio dell'Ente attuatore della Regione, è stato evidenziato come non vi sia rischi per la salute umana", afferma Orlando, che nel sopralluogo è stato accompagnato dagli assessori alla Protezione civile, Tullio Giuffrè, e alle Aziende partecipate, Cesare Lapiana, il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina e i responsabili della Protezione civile Provinciale e Comunale, dei vigili del fuoco, del quarto Reggimento dell'Esercito e il direttore dell'Amia.

INTERESSI CRIMINALI. "Ancor di più dopo il sopralluogo di stamattina nel corso del quale mi sono state evidenziate le anomalie del percorso delle fiamme e la molteplicità dei fuochi - ha aggiunto il Sindaco - credo che sia necessario sottolineare come attorno al ciclo dei rifiuti in generale e attorno all'Amia in particolare possano esserci interessi criminali volti a mettere in difficoltà la cittadinanza palermitana e a produrre sprechi tipici di una economia di emergenza".

SCARSA SICUREZZA. Durante la visita di stamattina, ha sottolineato Orlando, "è stato possibile riscontrare l'assoluta mancanza di elementari condizioni di sicurezza per i lavoatori e di prevenzione degli incendi nella discarica. Dalle micro disfunzioni come la dotazione di tutto il personale con adeguati Dpi (Dispositivi di protezione individuale) alle macro disfunzioni, come l'inadeguatezza dell'impianto antincendio, la mancata copertura giornaliera dei rifiuti con la terra o l'incredibile uso di materiali altamente infiammabili, è evidente che l'Azienda è priva di una vera gestione, affidata del tutto alla buona volontà dei lavoratori".

DIFFERENZIATA. Il sindaco ha posto anche il tema dell'aumento della quota di raccolta differenziata, "oggi ferma ad un misero 2% con conseguenze ambientali ed economiche  devastanti" e ha annunciato che su questo promuoverà nei prossimi giorni "un tavolo tecnico di tutti gli enti interessati, delle associazioni di categoria e delle associazioni di cittadini, perchè attraverso un piano attuabile in tempi rapidi diretto ai grandi centri commerciali, agli esercizi di ristorazione e ai mercati, si raggiunga rapidamente almeno la quota del 20%".
 

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