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Cronaca

Mafia, Sonia Alfano rivela: “Boss picchiati perché gay”

Il presidente della commissione antimafia al Parlamento europeo ospite del Klaus Davi su You Tube. "Alcuni affiliati di Cosa nostra sono stati oggetto di un atto dimostrativo da parte di altri affiliati ai clan"

La mafia in questi anni si è modernizzata, ma sul fronte omosessualità pare essere ancora indietro di 50 anni. Almeno secondo quanto afferma Sonia Alfano, presidente della commissione antimafia al Parlamento europeo. "Essere boss mafioso e gay è ancora un tabù – ha detto la Alfano – e solo qualche mese fa alcuni affiliati della mafia sono stati oggetto di un atto dimostrativo da parte di altri affiliati ai clan".

Il presidente della commissione antimafia al Parlamento europeo è stata ospite del Klaus Davi su You Tube. "Ci sono stati - ha aggiunto la Alfano - una serie di episodi concentrati in Sicilia per punire alcuni appartenenti ai clan. Punizione dovuta gli orientamenti sessuali di questi picciotti. Ci sono delle indagini in corso. Il motivo di questi 'atti dimostrativi' sono le tendenze omosessuali di questi boss. Sono venuta a conoscenza anche di un vero e proprio pestaggio ma ci sono anche state azioni ancora più forti compiuti in altri contesti”.

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