Siod: "In Sicilia inerzia dell’assessorato alla Salute ostacola accesso alle cure con medicina convenzionata"
A seguito dell'incontro "Lo stallo della medicina del territorio in Sicilia", sono emersi elementi preoccupanti rispetto all'impiego delle risorse per la sanità in convenzione. Un problema che impatta direttamente sul personale medico-sanitario e sui cittadini
“La sanità siciliana ha un problema, più di uno a dire il vero, ma lasciatemi dire che quanto avviene nel comparto della sanità privata convenzionata è a dir poco disarmante. È quanto dichiara il vicesegretario del SIOD – Sindacato italiano odontoiatria democratica, dr. Francesco Romano, al termine dell’incontro tenutosi a Palermo sullo stallo della medicina del territorio in Sicilia. “Durante il nostro consueto ciclo di incontri, ci troviamo ancora una volta a constatare come l’inerzia della Regione e in particolare dell’assessorato alla Sanità abbia ridotto il nostro settore a poco più di un malato terminale. Una triste metafora che calza però a pennello se teniamo conto proprio di quello che qui succede: nonostante la presenza di tantissimi validi e brillanti medici odontoiatri, infermieri e assistenti l’accesso alle cure è costellato da una serie di ostacoli economici e fisici che pesano sul percorso di cura e prevenzione, macro-problemi che si sarebbero potuti risolvere semplicemente impiegando le risorse a disposizione dell’assessore Razza per la medicina territoriale.
“Come ha puntualizzato il collega Domenico Marasà, segretario del CIMEST – Coordinamento intersindacale medicina specialistica del territorio, ci sono ben 35milioni assegnati per decreto esclusivamente a questo settore che si sarebbero potuti impiegare per rendere semplice e veloce l’accesso a strutture mediche convenzionate, azzerare le liste d’attesa, valorizzando gli specialisti e i professionisti che abbiamo qui in Sicilia a disposizione per i tantissimi pazienti da curare che di certo non mancano. La situazione attuale è molto delicata e ha un risvolto tanto clinico quanto politico. “Noi - conclude Romano - possiamo garantire un lavoro di qualità, ci sono risorse a sufficienza per estendere le cure ad una platea di pazienti più che ampia grazie ai fondi stanziati con il PNRR, ci lascia quindi perplessi, oltre che allarmati, la totale indifferenza del nostro assessorato di riferimento al cospetto di un problema per il quale esistono già delle soluzioni.