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Cronaca Bagheria

Caso Bagheria, chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Patrizio Cinque

La Procura di Termini indaga su presunti illeciti nella gestione dei rifiuti, favoritismi nell'assegnazione degli appalti e agevolazioni in favore dei parenti. Il primo cittadino, autosospeso dal M5S, è accusato di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e omissione di atti d'ufficio

La Procura di Termini Imerese ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, accusato di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e omissione di atti d'ufficio. L'udienza preliminare è stata fissata per l'11 aprile.

Il "caso Bagheria" è scoppiato nel mese di settembre, quando Cinque è finito al centro dell'indagine della Procura di Termini su presunti illeciti nella gestione dei rifiuti, favoritismi nell'assegnazione degli appalti e agevolazioni in favore dei parenti.  Dopo la notizia dell'apertura d'inchiesta, il primo cittadino si era autosospeso dal Movimento 5 stelle.

Nell'indagine sono state coinvolte altre 21 persone tra imprenditori, funzionari comunali e un dirigente della Regione. L'inchiesta si articola su più filoni. Una parte si riferisce alla gestione degli appalti nel settore dei rifiuti, in particolare alla gara per il noleggio degli automezzi. Una seconda tranche vuole fare luce sull'affidamento della gestione del palazzetto dello sport. Terzo capitolo invece una serie di abusi edilizi, riguardanti anche familiari del primo cittadino.

Le reazioni

Giammanco (Fi) - "I grillini verrano asfaltati dal loro giustizialismo, anche oggi per il Movimento di Grillo non ci sono buone notizie. La richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che hanno fatto autosospende per provare a limitare il danno, certamente non depone a loro favore”. Lo dice Gabriella Giammanco, portavoce in Sicilia di Forza Italia e candidata capolista al Senato. “Il sindaco - aggiunge - è accusato di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, omissione di atti d'ufficio e chi più ne ha più ne metta. Io rimango comunque garantista ma dato che i grillini puntano sempre il dito contro gli avversari politici spero che si ravvedano e capiscano che il garantismo è uno dei principi fondamentali della Costituzione fondativa della nostra Repubblica. Fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, farebbero bene a tenerlo a mente anziché agire da moderni Robespierre”.

Mannino (Insieme) - "Da notizie di stampa apprendo della richiesta di rinvio a giudizio per il Sindaco di Bagheria Patrizio Cinque per turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio e altri reati connessi. Senza entrare nel merito dell’inchiesta ricordo che Cinque è colui che, con un’eleganza che fa capire di che personaggio si tratti, mi ha etichettato come “minchiona” poichè con la mia attività parlamentare già nel 2014 ho fatto inasprire le sanzioni contro i proprietari degli immobili abusivi con ordinanza di demolizione inevasa". Lo dichiara Claudia Mannino, deputato e capolista di Insieme alla Camera nel collegio di Palermo. "Per questo insulto - aggiunge - ancora aspetto la solidarietà del 'capo politico' e dei parlamentari M5S, mai pervenuta, che invece hanno difeso e supportato il Sindaco. Cancelleri e Di Maio, che ora non parlano più di Bagheria, fino al giorno prima dell’inchiesta si facevano fotografare con Cinque sorridenti ed elogiavano la bontà di quel 'modello Bagheria' che ora ha fatto una fine politica impietosa ed è sparito dal mutevole vocabolario del M5S. Cinque si è autosospeso - prosegue Mannino - e e considerando anche i recenti casi sulla composizione delle liste, per il Movimento e i suoi leader è sufficiente lavarsene le mani, nonostante queste persone verranno certamente elette".


 

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