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Cronaca

Silvana Saguto rompe il silenzio: "Ho zittito Totò Riina, ora ho 18 euro sul mio conto"

L'ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale, accusata di avere gestito in modo spregiudicato i patrimoni sottratti alla mafia favorendo familiari e amici, si è difesa dalle pagine del settimanale Panorama

"Sono la sola donna che ha avuto il coraggio di zittire Totò Riina e che gli ha inflitto, insieme alla Corte d’Assise, 13 ergastoli". Parole e musica di Silvana Saguto, l'ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale, accusata di avere gestito in modo spregiudicato i patrimoni sottratti alla mafia favorendo familiari e amici. Che si è difesa dalle pagine del settimanale Panorama, nel corso di una lunga intervista in edicola ("Ho deciso di parlare perché sono certa di potermi discolpare"). "Ho organizzato i confronti tra Riina e collaboratori di giustizia come Buscetta, Mutolo e Marchese - dice -. Mi sono formata e cresciuta accanto a uomini come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, tengo a ricordare, mi voleva un bene incredibile”.

Poi sulla polemica per quella frase catturata dalle intercettazioni sulla figlia di Borsellino ("Lucia è una cretina") Silvana Saguto ha precisato: "E' una frase estrapolata dal contesto. Tagliando e cucendo brandelli di intercettazioni si può fare dire a un uomo ciò che si vuole. Se sono riusciti a ricostruirli ad arte come nel mio caso, non oso immaginare cosa siano stati capaci di fare in altri. La verità è che hanno provato a farmi saltare in aria con questa inchiesta. Massimo Ciancimino, come risulta dalle intercettazioni, ha detto: 'Dobbiamo toglierla dalle misure di prevenzione'. Sono stata indicata come il giudice più corrotto d’Italia e ho subito un processo mediatico su fatti che sono stati solo asseriti e mai dimostrati. Il procuratore generale non si rende conto della nullità delle accuse. E non è vero che ho detto 'Sono Dio onnipotente'. E' stato sicuramente omesso un 'non'. Sono oltretutto una donna cattolica. Praticante. Non mi paragonerei mai a Dio". 

Saguto va oltre. La spesa di 15 mila euro mai saldata al supermercato? "Un debito. E comunque della spesa si occupava mio marito". Che effetto le fa essere sul banco degli imputati? "Ho paura di essere vittima di un errore giudiziario. Ma non accadrà". L’accusa di tesi copiata? "La famosa tesi di mio figlio sa su cosa è stata fatta? Sulle misure di prevenzione. Sa di chi sono i tre casi analizzati in questa famosa tesi? Tre miei decreti. E' come accusare Fidel Castro di aver rubato un sigaro che lui stesso produceva. Di che cosa stiamo parlando?" Quindi la chiusura: "Non troveranno nulla. Ho solo due mutui e una casa ipotecata. Sul mio conto corrente ho 18 euro...".

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