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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scenari Covid: la Sicilia si allontana dal giallo, si resta in zona arancione?

Il rischio di retrocedere in fascia rossa sarebbe comunque scongiurato, ma solo domani si avrà l'ufficialità. Al momento sono le 15 regioni già passate alla misura con minori restrizioni

Come cambiano i colori delle regioni con il monitoraggio di domani? Tra regioni in bilico tra zona arancione e zona gialla e regioni che potrebbero passare da zona rossa a zona arancione, il quadro non è ancora definibile con certezza. Al momento sono le 15 regioni già passate in fascia gialla con minori restrizioni. Vi resteranno ovviamente tutte, e probabilmente anche la Puglia diventerà gialla dopo il monitoraggio settimanale del 30 aprile. La Sardegna dovrebbe passare dalla zona rossa alla zona arancione. E' passato troppo poco tempo per verificare eventuali effetti delle riaperture del 26 aprile sui contagi. La Valle d’Aosta è l'unica regione in bilico tra la zona arancione e il ritorno in zona rossa. Dovrebbero restare in arancione Sicilia (ieri Palermo è tornata nella fascia di rischio intermedia), Calabria, e Basilicata. La Puglia è l'unica delle regioni arancioni a poter sperare realisticamente di entrare nella fascia colorata con minori restrizioni. Procediamo con ordine.

Servono due monitoraggi in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive per uscire da una zona rossa o zona arancione. Non quindi 14 giorni obbligatori nella stessa fascia, ma 14 giorni con Rt sotto 1 e "rischio complessivo" basso o moderato.

Sicilia a cavallo tra zona rossa e zona arancione

Sicilia, Basilicata e Calabria dovrebbero dunque restare in arancione, i parametri ci sono in teoria tutti. La Calabria "per colpa" del rischio complessivo alto, Basilicata e Sicilia per l'Rt. Il rischio di retrocedere in zona rossa sarebbe scongiurato, ma solo domani si avrà l'ufficialità. Potrebbe invece durare pochissimo la zona arancione della Valle d'Aosta, che vi è entrata lunedì 26 aprile. Il numero di casi ogni 100 mila abitanti potrebbe spingerla di nuovo in zona rossa.

Che cosa ha riaperto nelle regioni in zona gialla

Tra le regioni gialle non ci sono limitazioni di viaggio, mentre da e verso le zone arancioni e rosse, saranno consentiti tramite la cosiddetta “certificazione verde”. Consentiti anche tutti gli altri spostamenti sul territorio regionale, comprese le visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5. Nidi, asili, elementari e medie riprenderanno la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza dal 70% al 100% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiranno la regolare attività formativa per tutti gli anni di corso. Sono aperte biblioteche e aule studio. Si può tornare a consumare al tavolo nei bar e nei ristoranti, ma solo negli spazi all’aperto e entro gli orari stabiliti dal coprifuoco, entro le 22.

Gli attuali colori delle regioni (fino al 2 maggio)

In base alle ultime disposizioni e alle ordinanze del Ministro della Salute, si applicano le misure previste:

  • per la zona gialla alle regioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e alle province autonome di Bolzano e di Trento;
  • per la zona arancione alle regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta;
  • per la zona rossa alla regione Sardegna.

I dati di ieri sui contagi in Italia (immagine seguente) sono un'istantanea della diffusione del virus. Ma le decisioni sui cambi di colore delle regioni sono prese non sulla base di uno o due giorni, bensì su trend maggiormente definiti nel tempo.

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