Lady Gabetti, la donna palermitana che "comandava" a Milano: liberati 150 box
Giovanna Pesco, 55 anni, era chiamata così perché tutti nel quartiere sapevano che era alla sua famiglia che bisognava rivolgersi per avere un alloggio popolare nel quartiere Niguarda. Alcuni box erano stati trasformati in abitazioni
Per tutti è Lady Gabetti e la sua storia dieci anni fa fece il giro d’Italia. Perché - come scrive il Corriere della Sera - mai prima d’allora era accaduto che venisse documentata e filmata la compravendita di una casa popolare occupata. Siamo a Milano. La protagonista è una donna palermitana, al secolo Giovanna Pesco, 55 anni. Soprannome: lady Gabetti. Era chiamata così perché tutti nel quartiere sapevano che era alla sua famiglia che bisognava rivolgersi per avere un alloggio popolare nel quartiere Niguarda. Quell'inchiesta si trasformò in una indagine giudiziaria culminata con la condanna della Pesco a 3 anni, più 2 di sorveglianza speciale.
Giovanna Pesco, e la figlia Anna Cardinale, 38 anni, in realtà non hanno mai lasciato del tutto il quartiere. Negli scorsi giorni è così scattato il nuovo sgombero con un blitz della polizia. Sgomberato un appartamento occupato abusivamente in via Cherasco 2, nel complesso delle "Case Rosse" della zona Ca' Granda. Madre e figlia erano diventate il punto di riferimento per chiunque cercasse un appartamento da occupare e fosse disposto a pagare anche migliaia di euro.
La Cardinale aveva già occupato, nel 2017, un appartamento nello stesso stabile e venne sgomberata il 28 agosto, per poi occupare un altro alloggio. Dopo una lunga trattativa, la donna ha acconsentito a lasciare l'alloggio rifiutando una sistemazione alternativa offerta, come da prassi, dai servizi sociali del Comune di Milano.
L'operazione della polizia - disposta dal questore Marcello Cardona - non si è però limitata allo sgombero della donna e dei figli, ma ha "scoperchiato" i box di via Val Maira, perpendicolare a via Cherasco, anch'essi in gran parte occupati abusivamente. In particolare sono stati aperti 150 box; in 65 di questi c'erano vetture e moto risultate rubate.
Nel dettaglio sono stati controllati 36 veicooli (di cui 21 di provenienza furtiva, di cui 5 sottoposte a sequestro penale), 13 motoveicoli di provenienza furtiva (di cui 5 sottoposti a sequestro penale e 2 restituiti agli aventi diritto) e 43 persone (di cui 16 con precedenti penali). Sono state trovate 9 targhe (sequestrate), una pressa manuale per confezionare droga in tavolette (in un box evidentemente adibito a questo scopo), un passaporto rubato, 22 biciclette rubate, 2 box adibiti a rifugio di fortuna (con letto e angolo cottura). L'operazione ha comportato l'intervento della polizia di Stato (questura, commissariato Greco Turro, Upg, squadra mobile, anticrimine, immigrazione e scientifica), polizia locale e vigili del fuoco. Al termine, il personale di Aler ha provveduto alla bonifica dei luoghi con la rimozione dei rifiuti e delle carcasse di autovetture e scooter privi del numero di telaio, destinate alla discarica.