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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Libertà / Via Pasquale Calvi

Via Calvi, disperazione dopo lo sgombero: "Dimenticati dal Comune, ma ci mandano la Tares"

Le storie delle 17 famiglie fatte uscire stamattina dall'immobile occupato abusivamente. "Mio figlio sarà operato a giorni e siamo senza casa". "Gli agenti sono entrati con violenza, senza il minimo rispetto". Orlando: "Sgombero disposto da magistratura"

Toni, Sonia, Fabio. Questi sono solo alcuni nomi delle persone sgomberate questa mattina dall'immobile di via Pasquale Calvi. Ad attenderli ci sarà una lunga notte all'addiaccio, nella "tendopoli" allestita nel porticato sotto il palazzo. La zona è stata completamente chiusa per permettere alle forze dell'ordine di procedere con le operazioni. Attorno alla palazzina regna il caos: poliziotti, vigili del fuoco, bambini che piangono, intere famiglie disperate per un futuro sempre più incerto: "Vogliamo qualche risposta dal sindaco - spiega Veronica Severino, 24 anni - perché tutti meritano un tetto sopra la testa. Facciano qualcosa".

La sua storia è comune a quella di tanti altri inquilini dello stabile, sfitto da ventotto anni. Veronica viveva a casa con il compagno ed il figlio disabile: "Mio figlio è nato con una malattia congenita ed ha i piedi storti. Fra venti giorni dovrà affrontare la terza operazione ed ora ci ritroviamo senza una casa. Sia io che il mio compagno siamo disoccupati. Lui ha perso il lavoro tempo fa, io non posso averne uno perché devo pensare alla salute del mio bambino". Nelle sue condizioni vivevano altre diciassette famiglie, che come lei si preparano a a dormire nelle tende montate per l'occasione. "Siamo senza prospettive ed ora - ci spiega - non potremo fare altro che tornare a vivere in macchina". Il nervosismo aumenta, fra le urla degli occupanti e le lacrime dei bambini. Alcuni di loro non hanno nemmeno un anno. Gli operai della ditta di trasporti scendono con la gru una culla cosicché i genitori possano rimettere a dormire i propri figli.

Sgombero abusivi in via Calvi - foto Campolo

Piccoli, ancora con gli occhi impiastricciati e la colazione che sicuramente gli sarà andata di traverso. "Fateci parlare con tranquillità". Con questa frase, secondo quanto raccontato da Benedetta Ventimiglia (25 anni), gli agenti delle forze dell'ordine avrebbero chiesto di entrare nelle abitazioni occupate. "Non hanno avuto il minimo rispetto. Sono entrati con violenza, mentre i bambini facevano colazione prima di andare a scuola o addirittura ancora dormivano". Anche Benedetta condivide le stesse difficoltà dei suoi compagni "d'avventura". Fra quelle quattro mura viveva con il compagno ed il figlio. Tutti e due non hanno un lavoro. "Avevamo chiesto 60 giorni di proroga, per cercare di capire cosa fare - spiega Benedetta -. Non abbiamo ricevuto mai sussidi e siamo disoccupati. Tramite il nostro avvocato abbiamo cercato anche il proprietario dell'edificio (lo stabile appartiene un privato, ndr) ma non ha alcuna intenzione di incontrarci. Gli abbiamo proposto di pagargli anche l'affitto".

Si avvicina anche una ragazzina. Non ha ancora sedici anni, ma sembra che già ne abbia passate tante. "Quando siamo arrivati, le case erano in condizioni pietose. Ci siamo attrezzati per l'allaccio della corrente elettrica, non la rubavamo. Ci stavamo muovendo anche per i contatori dell'acqua. Il comune - conclude - se ne lava le mani, però ci manda i bollettini per pagare la Tares". Poi compare un altro ragazzo, di circa 30 anni, che ci spiega cosa gli è accaduto: "Avevo un'occupazione ed una casa, anche graziosa. Poi ho perso il lavoro ed il proprietario voleva ugualmente la 'mesata'. L'ho dovuta lasciare, dopo i tanti sacrifici fatti per dare dignità alla mia famiglia".

Dell'amministrazione comunale non si vede nessuno. Ad interessarsi della questione c'è Maurizio Castagnetta, responsabile territoriale del gruppo Ora Palermo: "Rimprovero alla polizia i metodi dello sgombro. Non c'era bisogno di intervenire così, soprattutto perché non è educativo nei confronti dei bambini che vanno ad ogni costo tutelati. Queste famiglie non hanno mai ricevuto alcuna assistenza, il comune se n'è disinteressato. Si fanno tutti belli in campagna elettorale. Promettono e poi scompaiono, o addirittura ti levano il saluto. Questa gente non ha rappresentanza. Orlando, Crocetta ed i partiti non gli voltino le spalle. Dalle ultime statistiche sono oltre 12 mila senza tetto in città, a fronte di oltre 20 mila richieste. I fondi europei dove vanno a finire? Che ci fanno con i beni confiscati alla mafia? Devono trovare una soluzione. Nessuno merita questo trattamento".

Fanno capolino anche i ragazzi del centro sociale Anomalia: "Questa è una comoda non-soluzione per i politici che invece di risolvere i problemi - spiega il portavoce Emilio Spera - li aggravano estendendo una emergenza sociale che attanaglia da decenni la nostra città". Il sindaco Orlando è intervenuto successivamente con una nota stampa, nella quale precisa che "lo sgombero di oggi non è stato effettuato su disposizione del comune ma della magistratura. Sul posto ci sono gli assistenti sociali (ma i presenti ne lamentavano l'assenza, ndr) perché è dovere dell'amministrazione fornire assistenza per l'applicazione di un provvedimento giudiziario, sia fornire assistenza alle famiglie coinvolte".

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