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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Oreto-Stazione / Via Archirafi

Hotel Villa Archirafi, senza casa barricati: sfratto rinviato

Le forze dell'ordine hanno tentato di sgomberare tre famiglie, alloggiate nella struttura da più di quattro anni, perchè l'albergo non riceve più i soldi dal Comune. Il comitato PrendoCasa: "Le istituzioni non imparano, già dimenticato il suicidio di 2 anni fa"

Momenti di tensione all'hotel Villa Archirafi, nell'omonima via, questa mattina. Tre famiglie di senzacasa, alloggiate nella struttura da più di quattro anni, si sono barricate nelle stanze per resistere al tentativo di sgombero. Il proprietario dell'albergo, infatti, da anni non riceve gli oneri d'affitto pagati in passato dal Comune e ha chiesto lo sgombero dei senzacasa, che ormai vivono nelle camere in "stato di occupazione". La resistenza dei senzatetto ha avuto, però, la meglio e lo sfratto è stato rimandato. Intanto, oggi alle 17 è in programma una corteo dei senzacasa. Il concentramento è previsto al Teatro Massimo, da cui poi il serpentone raggiungerà Palazzo delle Aquile, dove contestualmente si terrà una seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata all'emergenza abitativa.

Intanto il comitato PrendoCasa si scaglia contro le forze dell'ordine. "I senza casa imparano - si legge in una nota - le istituzioni no. Potremmo riassumere cosi le ore di stamattina fuori e dentro l'hotel Villa Archirafi. Da un lato forze dell'ordine, camionette e vigili del fuoco. Dall'altro, in tre camere dell'hotel, famiglie che si barricano per resistere ad un tentativo di sgombero. E' storia lunga (e nota agli addetti ai lavori) quella delle tre famiglie alloggiate in albergo da più di quattro anni. Insediate li come soluzione provvisoria proposta dal Comune – che prometteva la copertura economica delle spese d'alloggio – vivono ormai da anni in 'occupazione' a seguito del mancato pagamento da parte degli uffici preposti degli oneri d'affitto promessi all'albergatore. Da allora continue minacce e tentativi di sgomberi. Il più pesante quello che quasi due anni fa portò al suicidio di un uomo a seguito della lettera con cui l'albergo chiedeva alle famiglie il pagamento di un conto di trentacinquemila euro a nucleo familiare.

"Allora il Comune promise di trovare una soluzione definitiva (assegnazione di beni confiscati alla mafia) che però non arrivò mai. Così stamattina va in scena l'ennesimo tentativo. Ma le famiglie si barricano in camera e si rifugiano sui balconi; ore di tensione tra minacce e urla. Alla fine sono però i senza casa a spuntarla e la polizia a rinunciare allo sgombero contro cui, intanto, arrivavano a manifestare tanti solidali. Alla fine, intervento rinviato. I fatti di stamattina sono l'ennesima non necessaria dimostrazione di quanto male abbia fatto e possa ancora creare la politica, per troppi anni adottata trasversalmente, delle 'soluzioni tampone', cioè la mancanza d interventi strutturali volti ad una risoluzione definitiva di un'emergenza per troppo tempo negata".

"La schizofrenia con cui questi interventi temporanei sono stati utilizzati ha generato contraddizioni senza risolvere proprio niente. A fronte della confusione e inadeguatezza con cui le istituzioni hanno affrontato questa ed altre vicende l'unico elemento coerente e lineare appare il comportamento 'resistente' scelto dalle famiglie coinvolte: hanno resistito anche stavolta, e hanno (seppur momentaneamente) vinto.
Intanto, anche a seguito dei fatti di stamattina, continua a rimbalzare per le strade di Palermo il tema dell'emergenza abitativa i cui sviluppi riempiono ormai quotidianamente le pagine dei giornali".

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