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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La Settimana dei Migranti a Palermo, Orlando: "Ognuno di loro è un nostro fratello"

A presentare il progetto che vedrà la città al centro di una serie di dibattiti e incontri, mostre e concerti dal 14 al 20 maggio, è stato il sindaco insieme all’arcivescovo Corrado Lorefice: "Noi capitale dell’accoglienza, della vita e del diverso". Il programma

Nell’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura si fa festa celebrando le culture. Dalla cultura dell’incontro alla cultura della convivenza, la “Settimana dei Migranti” sarà una settimana dedicata alla diversità come punto di forza di una città. A presentare il progetto che vedrà Palermo al centro di una serie di dibattiti e incontri, mostre e concerti dal 14 al 20 maggio, il sindaco Leoluca Orlando - da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei migranti - insieme all’arcivescovo Corrado Lorefice. Culmine di questa sette giorni sarà la “Festa dei Popoli” tra arte, giochi, cucina e spettacolo al Foro Italico.

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Una settimana dunque interamente dedicata al tema che anima il dibattito politico. I migranti al centro di un percorso fatto di eventi che mirano ad sfatare i luoghi comuni, ad abbattere i muri e ad accogliere non solo i minori stranieri non accompagnati ma tutti. Una mostra, un concerto, uno spettacolo teatrale, due tavole rotonde e due incontri dedicati alla formazione, una veglia di preghiera e infine una festa tutto interamente volto a quell’educazione interculturale tanto cara al sindaco dell’accoglienza giunto ormai al suo terzo mandato. “A Palermo i migranti sono 670mila – tuona Orlando -. O siamo tutti migranti o nessuno è migrante in questa città”.

Cultura è, ancora una volta, la parola chiave. “Palermo è capitale della cultura anche senza alcun riconoscimento ufficiale - precisa ancora il professore -. Noi siamo capitale delle culture, della cultura del mare, dell’accoglienza, della vita, del diverso. La nostra cultura è ‘Io sono persona’. Il nostro deve essere un approccio umano. La Settimana dei Migranti è infatti pensata per promuovere l’abbandono della cultura che promuove logiche di separatezza. Siamo fatti per rispecchiarci nel rispetto della persona, siamo fatti per riconoscere nel diverso uno come noi. Ogni migrante è un nostro fratello, un nostro amico”.

A fare da eco alle parole del sindaco quelle di monsignor Corrado Lorefice. “I cristiani non possono non contribuire alla serenità degli uomini nel rispetto di una convivenza pacifica – precisa l’arcivescovo -. Il mondo è così piccolo che non può che essere luogo d’incontro. Dietro alla parola migrante, infatti, c’è tutta la realtà della carne umana fatta di storie. Dietro ad ogni volto c’è uno di noi. Palermo è la casa di tutti. Ma essere la casa di tutti non significa azzerare le culture. Le culture diverse devono esistere. Devono tenersi per mano come tutti perché siamo fatti per questo. Non a caso la Festa dei Popoli sarà celebrata nel giorno della Pentecoste”.

Il programma 

Si inizia lunedì 14 maggio con la mostra “Nuove generazioni. I volti giovani dell’Italia multietnica”, allestita nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza Marina, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 16 alle 19, fino al 19 maggio. Lunedì 14, alle 18, conferenza “Mio padre era un Arameo errante”, lo straniero nella teologia biblica ed islamica nella chiesa della Catena. Martedi 15, alle 18, il laboratorio “Vi è stato detto ...ma io vi dico”, dal pregiudizio all’incontro nelle parrocchie dell’Annunciazione del Signore e di Santa Teresa del Bambin Gesù, in replica giovedì 17 a Bagheria e a Misilmeri. Alle 20 dello stesso giorno il concerto “Sinfonia di popoli” dell’orchestra giovanile dei Quattro canti e della corale interculturale “Arcobaleno di popoli” nella chiesa di Santa Caterina. Mercoledì 16, alle 18, tavola rotonda su “Quale futuro possibile per i minori stranieri non accompagnati” nell’ex chiesa di San Mattia dei Crociferi. Giovedì 17 alle 21, al teatro Don Bosco Ranchibile va in scena “Medea. L’isola delle lacrime”. Venerdì 18 alle 10, tavola rotonda dal titolo “Le buone prassi nell’educazione interculturale” all’ItalStra di piazza Sant’Antonino. Sabato 19, alle 21, in Cattedrale è tempo per una veglia di preghiera chiamata “La nostra patria è nei cieli”. Domenica 20, infine, dalle 10 alle 20.30, al Foro Italico Umberto I ci sarà la Festa dei popoli. “Per una cultura dell’incontro”, arte, giochi, cucina, spettacolo, festa: dagli assaggi di cucina multietnica alla ludoteca per bambini, dal gioco all’introduzione al cricket; fino a musica, canti, danze e coreografie.

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