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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Arenella-Vergine Maria / Via Vergine Maria

Piattaforma abusiva in cemento davanti a un ristorante, scatta il sequestro a Vergine Maria

La guardia costiera ha apposto i sigilli a un'area del Demanio marittimo di 46 metri quadrati. L'ultima attività di ristorazione che ha utilizzato lo spazio si è adesso trasferita a Isola

Sequestrata una piattaforma davanti a un ormai ex ristorante che ostruiva, da anni, un'area del Demanio marittimo tra piazza Bordonaro e via Vergine Maria. I militari della guardia costiera e gli agenti della polizia municipale hanno apposto ieri i sigilli a uno spazio di 46 metri quadrati che secondo le indagini era stato cementato abusivamente, ospitando i tavolini e le sedie delle varie attività che si sono succedute nel tempo. "E' stata accertata la commissione a opera di ignoti dei reati di occupazione di demanio marittimo e occupazioni o innovazioni abusive previsti dal Codice della navigazione", si legge in una nota della guardia costiera.

Per comprendere la vicenda bisogna tornare indietro di alcuni anni, quando un residente ha presentato un esposto segnalando quel tratto di strada e di marciapiede trasformati nella pavimentazione utilizzata da un ristorante per fare accomodare i propri clienti al tavolo e fargli godere una cena con vista Tonnara Bordonaro. L'ultimo ristorante ha tolto recentemente le tende e si è trasferito a Isola delle Femmine.

In un primo procedimento penale avviato a ridosso del 2016 il pm Maria Teresa Maligno aveva chiesto l’archiviazione per il titolare del ristorante - indagato per invasione di terreni - che però precedentemente aveva chiesto e ottenuto una concessione dal Suap del Comune per l’occupazione di suolo pubblico per 3 anni "con posa di fioriere, ombrelloni, tavoli e sedie". Fra gli indagati c’erano anche il responsabile del procedimento e l’istruttore tecnico.

Durante le indagini la polizia giudiziaria ha evidenziato che l’area occupata (sicuramente dal 2009, com'è possibile verificare tramite Google street view) ricadeva nel Demanio marittimo e non in quello comunale. Tanto che, lo stesso procuratore, nella richiesta di archiviazione aveva scritto che "la concessione rilasciata dal Suap è viziata da assoluta carenza di potere e come tale non può ritenersi produttiva di alcun effetto giuridico".

Da allora il residente che aveva presentato la denuncia - seguito dall’avvocato Carlo Pezzino Rao e supportata da alcune associazioni - ha continuato la sua battaglia. Il problema non riguardava tavolini e sedie bensì la pavimentazione in cemento su sede stradale per la quale sarebbe stato impossibile avere una concessione. Nonostante le denunce però non sarebbe stato possibile dimostrare chi fosse l’autore dei lavori abusivi.

"Le concessioni sono state revocate - spiega a PalermoToday l’avvocato Pezzino Rao - ma chi se n’è andato ha lasciato questo disastro. Era tutto recintato e c'erano dei paletti per l'illuminazione, ora restano solo i fili scoperti. Si deve dismettere subito. Anche la Soprintendenza aveva ordinato al titolare dell’attività di eliminare la pavimentazione, ripristinare i luoghi e la facciata manomessa dell’immobile al civico 2".

Dopo gli ulteriori accertamenti della guardia costiera e della polizia municipale si è giunti al nuovo sequestro comprendente anche la piattaforma in cemento che non era mai stata oggetto di indagini approfondite. Una forma di abusivismo che ha resistito fino alle numerose segnalazioni e alle Pec inviate al Comune, alla polizia municipale, alla Procura e alla Soprintendenza.

Dalla guardia costiera precisano che "l’intera area e i beni citati sono stati sottoposti a sequestro a carico di ignoti. Nel corso dei prossimi giorni proseguirà intensa l’attività di controllo e prevenzione a tutela della legalità e della ordinata fruizione del pubblico demanio marittimo".

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