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Cronaca Libertà / Via Gioacchino Ventura

Gli abusi edilizi alla Virgin, il gip: "Tecnici del Comune in malafede, non potevano non sapere"

Dall'ordinanza di sequestro emerge che i funzionari del Suap indagati avrebbero potuto facilmente accorgersi delle irregolarità. C'è poi la testimonianza di un ingegnere che inizialmente avrebbe dovuto eseguire i lavori e che si era rifiutato ritenendoli "irrealizzabili". L'edificio non avrebbe retto a un terremoto

Il gip Fabio Pilato non esita a parlare di "malafede" dei tecnici del Comune che hanno seguito la pratica per i lavori nell'immobile di via Gioacchino Ventura, dove si trova la palestra Virgin, che è finito sotto sequestro stamattina. Giuseppe Monteleone, Antonino Zanca e Sergio Marinaro, in servizio al Suap, avrebbero avuto infatti "tutti gli strumenti per rendersi conto dei lavori in corso di esecuzione" e quindi, dice l'accusa, anche degli abusi edilizi. Il giudice nella sua ordinanza sostiene poi che "la loro condotta è stata intenzionalmente volta a favorire la Euroleasing Company Spa" di Filippo Basile, prorietaria dell'edificio. Ma non è tutto, perché dal provvedimento emerge anche che in precedenza un altro ingegnere si sarebbe rifiutato di occuparsi di quei lavori progettati da Antonino La Duca e affidati poi alla ditta di Tommaso Castagna, ritenendoli "irrealizzabili". Infine, dalla consulenza tecnica della Procura viene fuori un altro dato allarmante - quello che poi ha determinato il sequestro: "L'assenza delle dovute indagini sismiche ha portato alla costruzione di una struttura eccessivamente pesante e i sottostanti pilastri non sarebbero in grado di reggere in caso di terremoto".

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"Omissione volontaria dei tecnici comunali"

Formalmente in via Ventura si sarebbero dovuti effettuare dei lavori di ristrutturazione e invece, secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis che coordina l'inchiesta, l'immobile avrebbe cambiato decisamente volto, tanto da avere un piano in più e persino una piscina esterna di 60 metri quadrati. Per l'accusa, sembra che gli unici a non essersi accorti di nulla siano stati i tecnici del Suap. Il consulente del pm mette per esempio in evidenza che in una "comunicazione inoltrata dal Suap non vi è alcun riferimento al primo piano, a significare che i tecnici comunali hanno volontariamente omesso di considerare la costruzione del solaio del primo piano, benché tale intervento fosse oggetto e dei suoi allegati".

"Nessuna prova antisismica"

Inquietanti poi le presunte violazioni delle norme antisismiche. Come spiega il consulente "nonostante la sussistenza di tanti obblighi normativi, non è stata effettuata alcuna prova e non è stata elaborata alcuna relazione o alcun grafico volti a fornire una chiara rappresentazione della struttura preesistente in termini di capacità portante e di geometria strutturale" ed evidenzia "la possibilità che la struttura non sia adeguata a resistere a nuovi carichi".

Le perplessità dell'ingegnere che rifiutò l'incarico

Che l'edificio che ospita la palestra Virgin potesse avere seri problemi di stabilità se ne sarebbe accorto tempo fa un altro ingegnere, titolare di una ditta di costruzione, a cui inizialmente era stato affidato il lavoro. E' stato lui stesso a spiegare agli investigatori: "Prima di firmare i progetti per l'incarico esecutivo per la realizzazione del solaio in legno con sovrastruttura metallica e della vasca idromassaggio ho eseguito una verifica dei calcoli strutturali depositati al Genio civile e mi sono accorto che la struttura era irrealizzabile poiché i calcoli presentati dal direttore dei lavori non tornavano, nonostante le nostre rimostranze e le numerose riunioni eseguite con la committenza dei lavori non si addiveniva a soluzioni costruttive diverse e pertanto, avendomi richiesto anche una polizza assicurativa decennale a garanzia dei lavoro eseguiti, decidevo di rescindere il contratto e non assumermi responsabilità anche perché si tratta di locali con alta affluenza di pubblico". Così era subentrata l'azienda di Castagna.

Il gip: "Tecnici del Comune in malafede"

Per il gip "i lavori compiuti hanno determinato uno stato antigiuridico penalmente rilevante e legittimano l'emissione del decreto di sequestro chiesto dal pm". Sull'abuso d'ufficio di cui sono accusati i tecnici del Comune spiega: "La condotta tesa a favorire la Euroleasing Company è avvenuta nella intenzionale distorsione delle loro funzioni pubbliche che impongono di impedire il perpetrarsi di abusi edilizi in virtù di titoli illegittimi". Inoltre, "la condotta è stata intenzionalmente volta a favorire la Euroleasing Company che ha potuto sfruttare quella situazione di 'apparentia iuris agendo' sulla base del titolo giuridicamente inidoneo per azzerare i tempi più lunghi richiesti dalla procedura amministrativa del permesso di costruire ed i maggiori oneri da questa richiesti. Né può validamente ritenersi che i tecnici del Comune siano stati tratti in inganno dalla formulazione della Dia e dai mancati dettagli sulla descrizione delle opere da costruire in quanto l'esame della Dia consentiva comunque di individuare l'effettiva tipologia dei lavori e soprattutto delle nuove costruzioni, tenuto conto soprattutto della qualifica dei tecnici indagati". Elemento dal quale il giudice desume "la malafede dei pubblici ufficiali".
 

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