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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Certificava la qualità di cibi e bevande, ma non era neppure laureato", sequestrato laboratorio

L'indagine del Nas su un centro di analisi di via Badia, al quale si sarebbero rivolti decine di ristoratori e di titolari di attività commerciali. L'indagato non avrebbe mai conseguito il titolo di tecnologo alimentare. Oltra a rilasciare l'esito di analisi ritenute false dalla Procura avrebbe anche fatto corsi di formazione per alimentarista

Avrebbe analizzato la qualità di cibi e bevande per conto di decine di ristoranti e di attività commerciali e avrebbe persino fatto corsi di formazione e rilasciato attestati, solo che - come ha scoperto il Nas dei carabinieri - non avrebbe avuto i titoli per svolgere nessuna di queste attività: l'indagato, infatti, non sarebbe neppure laureato e non avrebbe compiuto il percorso formativo necessario. Ecco perché i militari, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Chiara Capoluongo, hanno sequestrato il laboratorio di analisi alimentari, con sede legale in via Badia, gestito dall'uomo e dalla figlia.

La Procura contesta all'indagato (anche la figlia, da rappresentante legale della struttura, è sotto inchiesta) sia l'esercizio abusivo della professione di tecnologo alimentare che un numero elevatissimo di falsi, che sarebbero stati compiuti dal 2019, rilasciando rapporti delle analisi effettuate da chi non avrebbe avuto le dovute competenze. Il gip Stefania Brambille ha convalidato il sequestro, ma al momento ha ritenuto sussistente soltanto il reato di esercizio abusivo della professione.

Ristoratori e commercianti che vendono alimenti (come i macellai, per esempio) devono necessariamente rivolgersi ai laboratori alimentari per ottenere le certificazioni di legge sui prodotti che vendono. Certificazioni che vanno esibite proprio durante i controlli del Nas e che naturalmente si pagano. Ma se - come sostiene la Procura - le analisi sarebbero state effettuate da chi non avrebbe avuto i titoli necessari e non avrebbe conseguito né la laurea né i master necessari per esercitare la professione, cos'è finito realmente nel piatto dei consumatori? La qualità di cibi e bevande rientrava davvero nei parametri di legge? L'accusa contesta ben 205 rapporti falsi, rilasciati già dal 2019 dal laboratorio sequestrato.

Durante le indagini del Nas, inoltre, sarebbe emerso che l'indagato avrebbe anche tenuto corsi di formazione e rilasciato ben 120 attestati di alimentarista, sempre senza avere però i titoli necessari, secondo i pm.

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