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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Condannati per traffico di droga, sequestro beni per 2 palermitani

Il provvedimento eseguito dalla guardia di finanza su proposta della Procura. I destinatari sono un 55enne ritenuto vicino alla cosca di Santa Maria di Gesù e un parrucchiere di 67 anni. sigilli ad appartamenti, magazzini, garage, aziende e terreni agricoli

Un patrimonio mobiliare, immobiliare, finanziario ed aziendale, del valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro, è stato sequestrato dalla guardia di finanza in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Corte di Appello in accoglimento della proposta avanzata dalla locale Procura Generale. L’operazione è la risultante di complessi accertamenti economici e patrimoniali svolti dal nucleo di polizia Tributaria delle fiamme gialle su delega della Procura generale nei confronti di dieci soggetti, residenti nelle province di Palermo, Roma e Reggio Calabria, già condannati, in via definitiva, per traffico internazionale di droga.

Otto dei soggetti interessati dal provvedimento di sequestro sono i componenti di una strutturata organizzazione criminale che, tra il 2000 ed il 2002, anno del loro arresto, hanno gestito un vasto traffico internazionale di cocaina tra l’Italia ed il Sud America, con collegamenti in tutta Europa (Francia, Olanda, Belgio e Spagna), attraverso corrieri incensurati. Interessato dal provvedimento di sequestro anche un palermitano di 55 anni, con precedenti per mafia, ritenuto “vicino” alla cosca di Santa Maria di Gesù, che aveva concorso a rendere operativa un’organizzazione transnazionale dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America. Completa il novero dei soggetti interessati dal provvedimento di sequestro, un altro palermitano di 67 anni, anche lui gravato da precedenti in materia di stupefacenti, in passato dedito all’attività di parrucchiere.

Secondo gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle, gli imputati ed i relativi familiari conviventi disponevano di fonti di reddito ufficiali e dichiarate assolutamente incompatibili con le cospicue possidenze immobiliari e mobiliari ricostruite, tali da far ritenere che queste siano state accumulate nel tempo con il reimpiego degli illeciti proventi dei traffici di droga. Il provvedimento è stato emesso in attuazione della disciplina prevista dall’articolo 12 sexies della L. 356/92, che prevede in caso di condanna per uno dei gravi reati in esso previsti, tra i quali il traffico di sostanze stupefacenti, la confisca dei beni nella disponibilità diretta o indiretta del condannato, di valore sproporzionato rispetto ai redditi dallo stesso dichiarati od all’attività economica svolta.

Le fiamme Gialle hanno quindi messo i sigilli ad appartamenti, magazzini, garage, terreni agricoli nelle province di Palermo, Reggio Calabria e Roma, disponibilità bancarie, tra cui fondi di investimento, attività commerciali attive nei settori della piccola distribuzione alimentare, dei servizi assicurativi, dell’abbigliamento e degli articoli per la casa, oltre a 24 automezzi, tra autovetture, autocarri e moto.

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