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Cronaca

"Finti lavori per falsi rimborsi", truffa da 200 mila euro al Comune: denunciati due consiglieri

Nel mirino della Finanza Giovanni Geloso, in carica nel periodo 2012-2017, e Mimmo Russo, attualmente a Sala delle Lapidi. Sarebbero stati assunti fittiziamente da alcune società per avere il rimborso degli stipendi. Nei guai anche la sorella di Geloso e l'amministratrice di 2 associazioni

Formalmente ricoprivano un doppio ruolo, quello di impiegati in aziende private e di consiglieri comunali, e questo gli dava diritto a dei rimborsi per le ore di lavoro "perse" per partecipare alle riunioni delle commissioni consiliari. Secondo la guardia di finanza però il lavoro esisteva solo sulla carta e non avrebbero avuto diritto al denaro. Due inquilini di Sala delle Lapidi - l'ex consigliere Giovanni Geloso e l'attuale consigliere Mimmo Russo - sono finiti al centro di un'inchiesta e si sono visti sequestrare, con altre due persone, denaro e beni per un valore di circa 200 mila euro. I quattro sono stati denunciati e devono rispondere a vario titolo di "truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in relazione all’indebita percezione di rimborsi erogati dal Comune di Palermo".

Nei guai - oltre a Geloso, 45 anni e consigliere comunale nel quinquennio 2012-2017 e Girolamo Russo (detto Mimmo), 64 anni consigliere eletto nel 2012 e ancora in carica (è stato riconfermato a Sala delle Lapidi con la lista orlandiana Palermo 2022, per poi passare a Fratelli d'Italia - sono finiti i loro finti datori di lavoro: Antonia Geloso, 52 anni, e Daniela Indelicato, 37 anni. 

L'operazione è stata denominata "Fake refunds" ed è stata condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria

La legge regionale 30 del 23 dicembre 2000 stabilisce che i consiglieri hanno diritto di assentarsi dai loro luoghi di lavoro per svolgere il mandato pubblico e che i loro datori di lavoro hanno diritto di ricevere dall’ente pubblico un rimborso pari a quanto da loro corrisposto per retribuzioni ed assicurazioni per le ore o le giornate di effettiva assenza del lavoratore-consigliere. "L’attività investigativa  - spiegano le fiamme gialle - ha consentito di accertare che Geloso e Russo hanno simulato di essere dipendenti di società/associazioni riconducibili rispettivamente alla sorella di Geloso e a Daniele Indelicato inducendo il Comune a corrispondere a queste ultime i previsti rimborsi".

Le indagini sono scattate dall'individuazione di alcune anomalie. A destare sospetto è stata l'assunzione dei due consiglieri, da parte di privati, successivamente alla loro elezione. "Le indagini condotte mediante acquisizioni e analisi documentali, accertamenti bancari e testimonianze di persone informate sui fatti - dicono gli inquirenti - hanno fatto emergere il sistematico ricorso a documentazione e attestazioni fittizie al fine di truffare il Comune. In particolare Geloso risultava essere stato assunto nel gennaio 2015 con contratto a tempo indeterminato dalla Set Sistemi Elettrici Tecnologici srl (amministrata da sua sorella Antonia) e, a fronte di tale rapporto di impiego, la Set srl aveva richiesto al Comune (e poi ottenuto) il rimborso di circa 60 mila euro. L’audizione di dipendenti effettivi della società ha permesso di appurare come Geloso non avesse mai lavorato per l'azienda. Russo risultava dipendente di due associazioni (la Fenalca interprovinciale Sicilia da luglio 2012 e l’Ampi interprovinciale di Palermo a partire da ottobre 2013), entrambe amministrate da Daniela Indelicato, e, a fronte del rapporto d’impiego con la sola Ampi, il Comune aveva erogato rimborsi per circa 136 mila euro. Anche in questo caso le dichiarazioni dei dipendenti reali sono state fondamentali per accertare che in realtà non aveva mai lavorato per l’associazione".
 

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