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Cronaca Bagheria

"Soldi della fondazione usati per scopi personali": sequestrati beni per oltre un milione a un avvocato

Sfruttando il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione Francesco Menallo avrebbe trasferito parte dei fondi, ricevuti dalla Regione, su conti correnti personali o intestati ad altre fondazioni a lui riconducibili. E' accusato di peculato e autoriciclaggio

Un avvocato palermitano, sfruttando il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Cas, Centro assistenza sociale, operante nel settore dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale, con sede a Bagheria tra il 2017 ed il 2019, avrebbe trasferito parte dei fondi ricevuti dalla Regione su conti correnti personali o intestati ad altre fondazioni sempre a lui riconducibili, per poi utilizzarli per scopi strettamente personali.

Per questo Francesco Menallo, 64 anni, è accusato di peculato e autoriciclaggio e nei suoi confronti nei giorni scorsi è scattato un sequesto di beni del valore di oltre un milione e 371 mila euro. A dare esecuzione al decreto, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, su richiesta della Procura, i finanzieri del Comando provinciale di Palermo.

Dai complessi accertamenti economico-patrimoniali sviluppati dai finanzieri della Compagnia di Bagheria, il gip del Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro "per equivalente" finalizzato alla confisca, dei beni e delle disponibilità finanziarie per il valore del profitto illecito dei reati contestati, quantificato in 1.371.617,49 euro. Nel dettaglio le fiamme gialle di Bagheria hanno sequestrato disponibilità finanziarie - fra conti correnti, polizze e fondi di investimento - una villa a Ustica e due immobili a Palermo.

"L’attività investigativa - spiega a PalemoToday il capitano della guardia di finanza Francesco Vitolo, della Compagnia di Bagheria - è nata da denunce fatte dai dipendenti che, alla fine del rapporto di lavoro, hanno ricevuto il Tfr ma non i cosiddetti benefici di polizza. A seguito delle denunce, la nostra analisi si è basata sulle operazioni sospette segnalate dagli istituto di credito. Attraverso l’analisi abbiamo ricostruito la distrazione di fondi regionali che venivano trasferiti su conti correnti personali o di altre fondazioni non legate alla Regione e per le quali sfuggiva il controllo sull’uso dei fondi, utilizzati per immobili, mezzi di trasporto e altro materiale non connesso alla formazione e all’aggiornamento professionale".

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