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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Colpo della Finanza, sequestrati l'Astoria e altri due alberghi

L'indagine è nata da rapporti poco chiari fra il gruppo Ponte e la famiglia di Marcello Sbeglia, già arrestato nel gennaio 2014, rampollo di un noto clan di costruttori ritenuti punto di riferimento di diverse famiglie mafiose

Maxi operazione della Finanza che oggi pomeriggio ha disposto il sequestro di tre società che gestiscono tre noti alberghi di Palermo: si tratta dell'Astoria Palace Hotel, in via Montepellegrino, del Grand Hotel Garibaldi, nei pressi del Politeama, e dell'Hotel Vecchio Borgo, oltre alla società capogruppo (holding), con un capitale sociale complessivo di circa 7,5 milioni.

L'operazione è stata realizzata dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria – IV gruppo di Palermo, su disposizione del Tribunale di Palermo. I provvedimenti di sequestro sono stati emessi nei confronti di familiari di Marcello Sbeglia, già arrestato nel gennaio 2014, e delle società del gruppo alberghiero Ponte, "già coinvolto nelle indagini della Procura di Palermo per cointeressenze con la famiglia Sbeglia", spiegano dalla Finanza. Marcello Sbeglia, 43 anni, è indicato come rampollo di un noto clan di costruttori ritenuti punto di riferimento di diverse famiglie mafiose per la gestione degli appalti.

L’indagine è nata da rapporti poco chiari fra il gruppo Ponte e la famiglia Sbeglia, con particolare riguardo alla gestione dell’hotel Garibaldi e all’acquisto da parte del Gruppo Ponte di un credito vantato da Sicilcassa nei confronti degli Sbeglia. Un’operazione finanziaria che venne fin da subito ritenuta poco credibile dagli inquirenti e finalizzata a trasferire con partite di giro liquidità dal gruppo alla famiglia, che evidentemente, in passato, aveva assunto cointeressenze con gli albergatori.

La seconda misura di prevenzione patrimoniale riguarda, invece, personalmente proprio Marcello Sbeglia, che "è stato ritenuto socialmente pericoloso - spiega la Finanza -. Gli sono così stati sequestrati rapporti bancari, postali e assicurativi, un appartamento nel centro storico, due locali commerciali in zona Noce, ed un’auto, per un controvalore di circa 500 mila euro.

"Il gruppo di Enzo Ponte che gestisce Excelsior Palace Hotel di Taormina - tiene a precisare in una nota lo stesso albergatore - è invece totalmente estraneo alla vicenda".

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