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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

"Maxi evasione da 33 milioni", sigilli ad un megastore del pesce

La ditta, con sede vicino al porto, riforniva di pesce surgelato diverse pescherie e venditori ambulanti. Nell'ispezione delle fiamme gialle trovato un deposito "fantasma". Denunciato il rappresentante dell'azienda

Il nucleo  di polizia Tributaria della guardia di finanza ha scoperto un’evasione milionaria da parte di una ditta palermitana che vendeva all’ingrosso pesce surgelato in prossimità del porto e che riforniva diverse pescherie, nonché numerosissimi ambulanti operanti nei mercati e nelle strade cittadine.
I finanzieri si erano già accorti dalle banche dati disponibili, collegati all’anagrafe tributaria – fra cui l’applicativo Ser.pi.co. - che la ditta per alcuni anni aveva presentato le dichiarazioni fiscali, “dimenticandosi” di riempire i relativi quadri, lasciati appositamente “in bianco” e che le comunicazioni ai fini Iva riportavano un anomalo squilibrio tra gli acquisti e le successive rivendite di prodotto, di gran lunga inferiori.

Ma l’entità dell’evasione accertata a seguito dell’ispezione è stata davvero sorprendente. Infatti, grazie alle minuziose ricerche svolte al momento dell’accesso nei locali aziendali, le fiamme gialle sono riuscite a trovare, all’interno dei computer utilizzati dalla ditta, i file in cui era stata memorizzata la rendicontazione analitica degli acquisti e delle vendite in nero, rivenendo e sequestrando inoltre numerosissimi foglietti e appunti manoscritti in cui erano state riportate le singole consegne di merce con i relativi prezzi.

In sede di intervento è stato anche trovato, all’interno dell’area portuale negli spazi di proprietà di un’altra azienda, un deposito “fantasma” in uso alla ditta, in quanto, sebbene utilizzato per la conservazione dei prodotti ittici, non era mai stato dichiarato all’Amministrazione finanziaria come prescrive la legge. Al termine delle operazioni ispettive, incrociando tutti i dati a disposizione, è stato quindi possibile ricostruire gli effettivi acquisti di merce, in media pari a circa 5,5 milioni di euro annui, e le vendite corrispondenti, pari in media, a circa 6,7 milioni di euro annui, a fronte di un volume d’affari contabilizzato per circa 2 milioni di euro, peraltro nemmeno poi dichiarato al fisco. Il risultato finale è stata la segnalazione per il recupero a tassazione di ricavi mai dichiarati per oltre 33 milioni di euro, cui corrispondono imposte sui redditi evase per circa 4 milioni di euro ed Iva evasa e non versata per circa 2,5 milioni di euro.

Sono stati poi accertati acquisti in nero per milioni di euro, prevalentemente da società di Mazara del Vallo (TP), e vendite in nero di prodotto a circa 25 pescherie di Palermo, diversi ristoranti ed oltre un centinaio di venditori ambulanti locali, nei cui confronti sono già iniziati controlli a cascata. Il legale rappresentante della ditta individuale, un trentaduenne di Isola delle Femmine, è stato quindi denunciato per aver presentato, per tutti gli anni controllati, dichiarazioni infedeli sia per le imposte dirette che per l’Iva.

In sede di esecuzione del provvedimento le fiamme gialle hanno quindi sequestrato, insieme al complesso aziendale, i saldi attivi dei conti correnti bancari, 5 autoveicoli ed un motociclo, nonché oltre 11 tonnellate di prodotti surgelati custoditi nei depositi aziendali. Il titolare della ditta ha quindi dovuto lasciare la cassa e le chiavi dell’azienda all’amministratore giudiziario che continuerà l’attività secondo i canoni della legalità e della corretta concorrenza e nel rispetto degli obblighi fiscali.

 

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