rotate-mobile
Cronaca

Immigrati, al via le tumulazioni Chieste condanne per sei scafisti

Le salme dei migranti arrivate a Palermo lo scorso 27 agosto lasceranno il container frigorifero del cimitero dei Rotoli per essere sepolte tra Palermo e provincia. Nell'ambito del processo "Glauco 1" i pm hanno chiesto quasi un secolo di carcere per gli eritrei ritenuti responsabili di centinaia di morti

Pronte le operazioni per la sepoltura delle salme dei migranti arrivate a Palermo lo scorso 27 agosto. Sino ad oggi sono state rinchiuse nel container frigorifero del cimitero dei Rotoli per permettere il riconoscimento dei cadaveri, ma da domani troveranno spazio nel camposanto. A darne notizia è stato l’assessore ai servizi cimiteriali Giusto Catania. E intanto arrivano aggiornamenti sul processo ai sei presunti scafisti eritrei arrestati nell’ambito del processo “Glauco 1”: i pm Geri Ferrara e Claudio Camilleri hanno chiesto complessivamente per loro quasi un secolo di carcere per la strage dell’ottobre 2013.

SEPOLTURE - “Oltre alle cinque salme già seppellite - spiega l’assessore Catania - sono state riconosciute altre otto salme, cittadini pachistani che saranno trasferiti nelle loro città d'origine. Il resto delle salme sarà trasferito nei comuni limitrofi della Provincia che hanno danno disponibilità. Domani dieci saranno trasferire al cimitero di Misilmeri”.  Il sindaco Leoluca Orlando ha espresso apprezzamento per la “sensibilità della procura della Repubblica di Palermo, che ha garantito quindici giorni di tempo per le procedure di riconoscimento. Ciò - conclude - ha consentito di dare un nome e una identità ad otto persone che sono giunte prive di vita a Palermo”. Il primo cittadino ha ribadito il suo ringraziamento ai sindaci e alle comunità locali che domani “accoglieranno i corpi di queste persone che hanno perso la vita perché terribili strumenti di tortura, quale il permesso di soggiorno, impediscono il diritto alla mobilità umana”.

Leggi anche: I nomi dei morti esposti a Palazzo delle Aquile

PROCESSO - In totale sono 80 gli anni di carcere chiesti per i sei eritrei, ritenuti responsabili della morte di 366 immigrati nelle acque di Lampedusa. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani. Il processo si celebra con il rito abbreviato davanti al gup Laura Gelardi. A capo dell’organizzazione ci sarebbero due latitanti: Ermias Ghermay e John Marhaye Shamshedin Abkadt. La loro identificazione sarebbe arrivata grazie alle rivelazioni fornite da uno degli imputati, il 31enne eritreo Nuredin Atta Wehabrebi, che ha deciso di collaborare con i magistrati fornendo tutti i nomi della rete di trafficanti di uomini. Gli altri imputati sono Tesfahiweit Woldu (26 anni), per il quale sono stati chiesti 16 anni di reclusione e 33.400 euro di multa, Samuel Weldemicael, (27 anni) per il quale sono stati chiesti 17 anni di reclusione e 33.400 euro di multa, Mohammed Salih, (25 anni) per il quale sono stati chiesti 16 anni di reclusione e 33.400 euro di multa), Yared Afwerke, (25 anni) per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione e 33.400 euro di multa e Atywos Melles (48 anni) per il quale sono stati chiesti 14 anni e 8 mesi di reclusione e 33.400 euro di multa.

Leggi anche: Le borse delle donne migranti esposte alla festa di AddioPizzo

I sopravvissuti alla tragedia hanno descritto le condizioni disumane del loro lungo viaggio iniziato nel Sudan. Lì venivano quasi sempre intercettati e rapiti, per poi essere concentrati in una casa a Sebha, dove gli venivano dati soltanto pane e acque. Ma quello era anche il luogo dove veniva torturati e colpiti con manganelli e scariche elettriche nelle piante dei piedi. Le donne, invece venivano stuprate e offerte "in dono" ad altri trafficanti. Grazie a questo meccanismo gli aguzzini riuscivano a terrorizzare le famiglie e costringerle a versare somme di contanti che ammontavano sino a 3.500 dollari come riscatto, da aggiungere ai quasi 1.500 dollari per la traversata. Molti di questi elementi troverebbero riscontro nelle circa trentamila intercettazioni a disposizione nel processo. La sentenza è attesa per giovedì 26 novembre.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Immigrati, al via le tumulazioni Chieste condanne per sei scafisti

PalermoToday è in caricamento