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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Valverde

Rita Atria, parte il tempo pieno ma la mensa no: solo uno spuntino per i bimbi, protestano i genitori

L'istituto non ha i locali adatti ad ospitare tutti gli alunni, così il servizio di refezione inizierà solo a novembre. E' polemica sulla scelta della preside: "I nostri figli non possono andare avanti con uno yogurt e una frutta a pranzo". L'assessore Marano: "Avevamo proposto due turni, ma non hanno accettato"

Uno yogurt o una frutta al posto del pranzo. Così i bambini che frequentano l'istituto comprensivo statale Rita Atria, tra le scuole con più studenti, dovrebbero riuscire ad arrivare alle 16, l'orario d'uscita, senza soffrire la fame. La preside Vita Grazia Santangelo, infatti, i primi di ottobre ha fatto partire il tempo prolungato anche se in assenza del servizio mensa che prenderà il via solo il 3 novembre.

"Il servizio di refezione - spiega a PalermoToday l'assessore Giovanna Marano - partirà in tutte le scuole comunali tra il 24 ottobre e il 3 novembre. Avevamo proposto a questo istituto, che non ha locali adatti ad ospitare tutti i numerosi alunni durante i pasti, di cominciare con due turni già prima del 25 ottobre. Il consiglio d'istituto però ha detto che se non poteva partire per tutti, allora il servizio non doveva partire per nessuno. Comunque, fare due turni - ci tiene a precisare il membro della giunta Orlando - non significa scegliere sempre le stesse classi".

La necessità di fare una turnazione è causata dalle dimensioni degli spazi del refettorio, di cui la scuola dispone e che oggi - anche alla luce delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid - risultano limitati. Inoltre il personale attualmente assegnato alla scuola non sarebbe sufficiente per gestire il servizio. Nonostante questo, in attesa di una risoluzione, il dirigente scolastico - si legge in una circolare inviata ai docenti e ai genitori - ha deciso di far partire il tempo pieno per "venire incontro alle esigenze delle famiglie".

Alcuni genitori infatti avrebbero chiesto di prolungare l'orario delle lezioni. "Non potendo ancora offrire la mensa, si ritiene necessario - prosegue Vita Grazia Santangelo nella circolare - chiedere alle famiglie di munire gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di una doppia merenda, adeguata e proporzionale al tempo che trascorreranno in classe. I docenti - conclude - avranno cura di organizzare una seconda pausa, per consentire agli alunni di rifocillarsi".

Molti genitori però non hanno gradito la scelta della preside e le hanno chiesto, attraverso il consiglio di istituto, di fare un passo indietro o di prolungare il tempo ridotto solo di circa un'ora al giorno, fino alla partenza della mensa. "Le nostre richieste - afferma Raffaella D'Arrigo, membro del consiglio d'istituto - sono cadute nel vuoto. La preside ha deciso di non mettere nemmeno al voto la nostra proposta nel corso del consiglio d'istituto malgrado anche le insegnanti fossero d'accordo con noi. Vogliamo denunciare la sua presa di posizione e lanciare un appello al Comune affinché intervenga per risolvere il problema. Un bambino non può mangiare cibi freddi e confezionati - continua D'Arrigo - per tre settimane. Se non ci sono gli spazi nella scuola, il Comune si deve occupare di trovarli. Perchè non si attiva? Venga a fare un sopralluogo e predisponga altre aule per la refezione altrimenti la scuola non può essere a tempo pieno".

"Gli uffici - dice ancora l'assessore Giovanna Marano - hanno già richiesto all'edilizia scolastica di fare al più presto una valutazione per capire se ci sono le condizioni per utilizzare altri locali per ospitare la refezione scolastica". Nell'attesa che questo avvenga, per far mangiare un pasto caldo al figlio D'Arrigo, come tanti altri genitori degli alunni che frequentano la scuola, nonostante il via del tempo pieno, ogni giorno sta continuano ad andare a prendere il bimbo alle 13,15. Dal mese prossimo il servizio, gestito da Cot, partirà ma sarà svolto su tre turni: si comincia alle 11,30 con i bimbi della scuola dell'infanzia. Poi a seguire alle 12,30 e alle 13,30 mangeranno gli alunni della primaria.

"Il cibo però ovviamente - fa notare D'arrigo - arriva tutto insieme. Come sarà conservato per evitare che venga servito freddo o stracotto?". La polemica non si placa, nemmeno adesso che c'è una data per l'avvio del servizio. "Si tratta -  replica il dirigente scolastico -  di una soluzione a breve termine. Il Comune si è dichiarato disponibile a fornire personale refezionista adeguato all'articolazione del servizio. Al fine di trovare delle soluzioni a lungo termine è prevista una nuova seduta del tavolo tecnico, già convocato in prima battuta su mio invito e su invito della dirigente scolastica Giovanna Genco della De Amicis, istituto con problematiche simili, a cui sono stati invitati l’Usr Sicilia, l'Ambito territoriale di Palermo e il Comune".

Per risolvere il problema degli spazi i rappresentanti dei genitori propongono di tornare a servire il cibo ai bimbi su un vassoio direttamente in classe, come accadeva l'anno scorso, causa pandemia. Anche questa idea però non sarebbe stata presa in considerazione dalla dirigente scolastica. Così c'è chi addirittura starebbe valutando di spostare il proprio figlio in un altro istituto.


 

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