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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Calatafimi / Via de Filippo Titina

L’ex Pestalozzi intitolata al piccolo Irrera nell’anniversario della sua morte

Il nuovo nome del plesso del Ragusa Moleti in via Titina de Filippo ricorderà il bimbo di 7 anni assassinato dal padre poliziotto un anno fa. Dopo una messa la circoscrizione ha piantato un albero nell'aiuola di fronte alla scuola di cui si prenderanno cura gli alunni dell'istituto

È stato intitolato questa mattina alla memoria del piccolo Gianluca Irrera il plesso ex Pestalozzi della scuola Ragusa Moleti. Un riconoscimento arrivato a un anno esatto dalla tragedia in cui il padre poliziotto ha ucciso il figlio. A scaldare i cuori per tutta la mattinata é stato il sorriso della mamma del bimbo, Antonella e la forza dimostrata. "Oggi è un giorno particolare. C'è emozione e c'è tristezza nel cuore - dice - ma il tutto è colmato da questa gente che ti ama, che ti fa sentire coccolata, che ti dà forza. Mio marito e mio figlio sono stati amati da queste persone e portare avanti questo rapporto con la scuola è una cosa meravigliosa".

"Oggi la giornata è nuvolosa – ha dichiarato don Nicolò Bordonaro, rivolgendosi ai bambini durante l'omelia -. Ma noi sappiamo che sopra queste nuvole c'è il sole. Il sole è Gianluca, il sole è Gesù. Non lo vediamo ma esiste. Ho percepito dalle vostre testimonianze che il vostro piccolo compagnetto Gianluca era in realtà grande, si faceva volere bene da tutti, era gioioso, allegro. Gianluca era grande".

Dopo la liturgia e la scopertura della targa il consiglio della quarta circoscrizione ha fatto una sorpresa alla mamma di Gianluca piantumando un albero nell'aiuola di fronte alla scuola. Saranno i compagni e le maestre del piccolo a prendersene cura. “Lo consegniamo simbolicamente alla scuola – ha detto il presidente della circoscrizione Moncada -. Sarà bello dire ‘andiamo a scuola da Gianluca’ ma sarà ancora più bello vedere crescere con amore giorno dopo giorno questo albero. Gianluca per noi non è morto ma continua a darci ogni giorno dei segnali per credere che c'è davvero qualcosa sopra di noi”. Presente l'assessore alla Scuola del Comune di Palermo, Barbara Evola: “Credo che sono due le lezioni che resteranno oggi - dice -. Da una parte la gioia e il sorriso di un bambino descritto con tanto amore da chi lo conosceva e che adesso continua a vivere nel corpi di altre persone, dall'altro rimane un monito per noi adulti. Dobbiamo interrogarci sulla solitudine che è intorno a noi, a volte basta fermarsi per dire alla moglie, all'amico 'ho paura di non farcela' questo può aiutare, può evitare che si ripetano episodi del genere”.

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