Genitori della Rapisardi infuriati: "La scuola sta per iniziare e mancano 22 aule"
I rappresentanti dei genitori dell'istituto comprensivo di via Caltanissetta hanno inviato una lettera di protesta all'assessore del Comune, Giovanna Marano. La replica: "Lavoriamo per garantire sicurezza. Niente polemiche e strumentalizzazioni"
"A pochi giorni dall'inizio dell’anno scolastico si registra ancora una totale mancanza di indicazioni relative ai locali dove dovrà svolgersi la didattica, resi indispensabili dall’obbligatorio distanziamento interpersonale secondo le linee-guida sanitarie". Lo denunciano i rappresentanti dei genitori dell'istituto comprensivo Rapisardi-Garibaldi di via Caltanissetta, che hanno inviato una lettera di protesta all'assessore alla scuola del Comune, Giovanna Marano, e alle autorità cittadine e regionali.
I firmatari evidenziano come l’Istituto "già nel mese di giugno, abbia segnalato ai competenti organi un esubero di oltre 300 alunni rispetto agli spazi disponibili, con la conseguente necessità di reperire ben 22 nuove aule. A fronte di tale tempestiva segnalazione delle criticità dovute alla mancanza degli spazi necessari a scongiurare rischi di contagio del Covid-19, il Comune soltanto il 7 agosto – con scadenza solo dopo quattro giorni – ha diramato un avviso pubblico per la ricerca dei locali ad uso scolastico, senza che ciò abbia condotto, allo stato, a risultati tangibili".
Nella missiva, condivisa e sottoscritta dall'intero Consiglio d'Istituto, i rappresentanti dei genitori sottolineano "che la scuola, attraverso la sua dirigente Ragusa, ha inoltre proposto numerose soluzioni, tutte per diverse ragioni rifiutate dall'Amministrazione comunale senza che venissero forniti progetti alternativi. Allo stato attuale, il competente assessorato si è limitato a fornire vaghe indicazioni, sempre in via informale, e a rinviare l’adozione di una soluzione non più procrastinabile, rendendo di fatto il tanto decantato avvio della didattica in tempo di pandemia soltanto un proclama privo di contenuto concreto".
A stretto giro è arrivata la replica dell'assessore. "Ho letto con amarezza le affermazioni di alcuni genitori e insegnanti della scuola Rapisardi - Garibaldi, che credo siano dettate da informazioni non complete circa la situazione e il lavoro fatto fino ad ora per trovare una soluzione ai problemi del loro istituto, come a quelli di tutti gli istituti della città e, in particolare, dell' VIII circoscrizione - scrive Marano - . E' vero che nelle ultime settimane sono venute da parte di alcuni genitori delle proposte di soluzione per l'utilizzo di spazi di soggetti privati. Tali proposte non sono mai state rifiutate, ma si è semplicemente spiegato che per evidenti motivi di legalità e trasparenza, i privati dovevano partecipare all'avviso pubblico emanato dal Comune nel quadro di una procedura nazionale per nuovi affitti. Ebbene, quei soggetti privati hanno scelto di non partecipare a questo avviso pubblico, senza presentare alcuna documentazione né offerta. Proprio oggi pomeriggio, peraltro, il governo nazionale ha emanato il decreto di finanziamento dei nuovi affitti. Nessun provvedimento avrebbe potuto essere adottato prima".
"Per quanto riguarda la VIII circoscrizione, a fronte di una necessità di 51 aule sono già arrivate offerte per almeno 42, che si stanno vagliando sotto il profilo formale e della sicurezza dei locali - aggiunge Marano - La situazione è quindi in continua evoluzione ed è seguita ora per ora, non solo dalla sottoscritta e dal sindaco, ma anche da tutti i funzionari comunali coinvolti, tutti impegnati a garantire ai bambini e ai ragazzi della città di poter riprendere l'attività didattica in condizioni di sicurezza. Spero che questi chiarimenti diano il segnale definitivo di una attenzione costante al tema, che, ribadisco, non riguarda solo la scuola Rapisardi, ma tante scuole cittadine. Pur comprendendo l'apprensione che ovviamente anima alcuni genitori e docenti, mi auguro che si possa continuare a lavorare insieme per trovare le necessarie soluzioni, senza prestare il fianco a strumentalizzazioni o polemiche di parti politiche che non hanno alcuna utilità".