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Cronaca Casteldaccia

Indagini, silenzi e pentiti: dopo 30 anni la scomparsa di Salvatore e Mariano resta un mistero

Il 31 marzo del 1992 i ragazzini di 12 e 15 anni furono visti per l'ultima volta sul lungomare di contrada Celso, dove oggi si terrà una manifestazione alla presenza anche dei loro parenti. La Procura ha chiesto nuovamente l'archiviazione del caso e si attende la decisione del giudizio

Silenzi, reticenze e un mistero che - a dispetto di indagini accuratissime - dura ormai da trent'anni: erano infatti le 17 del 31 marzo del 1992 quando Mariano Farina e Salvatore Colletta, di 12 e 15 anni, sparirono nel nulla, dopo essere stati visti per l'ultima volta sul lungomare di contrada Gelso, a Casteldaccia. E proprio in quel punto (nella foto) e alla stessa ora, oggi si terrà una manifestazione, alla quale parteciperanno anche i famigliari degli scomparsi, oltre al sindaco, Giovanni Di Giacinto, e diverse associazioni.

Un triste anniversario che arriva mentre è pendente davanti al gip Antonella Consiglio l'ennesima richiesta di archiviazione dell'inchiesta formulata dalla Procura che, ancora una volta, ha scavato in tutte le direzioni senza riuscire però ad ottenere elementi ritenuti utili per chiarire il giallo. L'avvocato della famiglia Colletta, Bonaventura Zizzo, e quelli dei Farina, Roberta Gentileschi e Laura Genovesi, si sono opposti e si attende appunto la decisione del giudice.

Come oggi, ma trent'anni fa, i due ragazzi erano andati in spiaggia, facendosi accompagnare in motorino da un amico. Avevano anche acquistato biscotti e succhi di frutta, mettendo tutto sul conto della nonna di Farina. Il punto in cui avrebbero organizzato il loro picnic era però quello in cui si trovavano anche le ville di diversi boss, come Tommaso Spadaro e Filippo Marchese. Il sospetto è sempre stato che i due ragazzini possano aver visto qualcosa che non dovevano o che siano entrati in una delle abitazioni, subendo poi una tragica ritorsione. La pista mafiosa è stata per questo sempre privilegiata (anche se le due famiglie non hanno alcun legame con Cosa nostra) e sul tema sono stati sentiti tantissimi pentiti, senza che tuttavia si sia riusciti a venire a capo del mistero.

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Mariano Farina avrebbe poi raccontato qualche giorno prima di scomparire che avrebbe voluto andarsene e girare il mondo. Un elemento a sostegno della (debolissima) pista dell'allontanamento volontario. Negli anni i Colletta hanno lanciato decine di appelli, sperando che l'adolescente diventato oggi uomo potesse ritornare a casa, mentre i Farina si erano trasferiti poco tempo dopo la sparizione negli Stati Uniti, dove tuttora vivono.

Tante volte è sembrato che si fosse arrivati ad una svolta, come per esempio nel 2013, quando una donna rivelò che una notte di marzo dell'inizio degli anni Novanta, il suo compagno dell'epoca sarebbe stato chiamato per sbarazzarsi dei corpi di due ragazzini. Indicò anche un muro di cinta a Bagheria, dove a suo dire avrebbero potuto essere i resti. Furono fatti degli accertamenti, venne pure indagato un uomo, ma alla fine in quel muro non si trovò proprio nulla.

Nel 2015 si fece avanti il pentito Benito Morsicato, coetaneo degli scomparsi, raccontando che qualcuno gli avrebbe parlato del sequestro dei due ragazzi, ma non ricordando chi fosse. Aveva fornito degli elementi per arrivare a questa presunta fonte, ma anche in questo caso le indagini non portarono a niente.

Più recentemente sono stati sentiti anche altri due collaboratori di giustizia, Filippo Bisconti e Francesco Colletti, che non avrebbero fornito indicazioni utili, tanto che i pm avevano nuovamente chiesto di chiudere il caso.

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