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Cronaca

Il viaggio verso Palermo e i dubbi eterni: Rai Storia indaga sulla seconda vita di Majorana

La sparizione del più grande fisico italiano del Novecento, avvenuta nel marzo 1937, dopo una traversata in traghetto da Napoli a Palermo, è uno dei più grandi misteri italiani degli ultimi cento anni

Nel marzo 1937 ''spariva'' Ettore Majorana, il più grande fisico italiano del Novecento, il più brillante tra i ragazzi di via Panisperna, quello di cui Enrico Fermi diceva: ''Ci sono geni eccezionali come Galileo e Newton: Majorana era uno di quelli''. Un personaggio al quale ''Italiani'', il programma di Rai Cultura introdotto da Paolo Mieli, dedica il documentario ''La seconda vita di Majorana'' di Giuseppe Borello, Lorenzo Giroffi, Andrea Sceresini, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia.

La sua sparizione, avvenuta nel marzo 1937 dopo una traversata in traghetto da Napoli a Palermo: è uno dei più grandi misteri italiani degli ultimi cento anni.

Ettore Majorana partì da Napoli con un piroscafo della società Tirrenia alla volta di Palermo, dove si fermò un paio di giorni alloggiando presso il "Grand Hotel Sole": il viaggio gli era stato consigliato dai suoi più stretti amici, i quali lo avevano invitato a prendersi un periodo di riposo. Il 26 marzo Antonio Carrelli, professore di Fisica sperimentale e amico di Majorana, ricevette dallo stesso Majorana un telegramma, dopo il viaggio di andata:

Palermo, 26 marzo 1938 - XVI

Caro Carrelli,
"Spero che ti siano arrivati insieme il telegramma e la lettera. Il mare mi ha rifiutato e ritornerò domani all'albergo Bologna, viaggiando forse con questo stesso foglio. Ho però intenzione di rinunziare all'insegnamento. Non mi prendere per una ragazza ibseniana perché il caso è differente. Sono a tua disposizione per ulteriori dettagli"

Ma Majorana non comparve più. Il professor Vittorio Strazzeri dell'Università di Palermo asserì di averlo visto a bordo alle prime luci dell'alba del 27 marzo mentre il piroscafo sul quale era imbarcato si accingeva ad attraccare a Napoli (in realtà egli condivise la cuccetta con un giovane viaggiatore che, secondo la descrizione, corrispondeva a Majorana, da lui mai conosciuto personalmente). 

Che fine ha fatto lo scienziato? Decine di ipotesi sono state  avanzate: è morto suicida, è stato rapito, si è rifugiato in un  convento, è stato ucciso da oscuri agenti stranieri. Nel febbraio 2016 - sulla base di riscontri fotografici e documentali - la Procura di  Roma ha ufficialmente risolto il caso: negli anni Cinquanta Majorana  si trovava in Venezuela, nella zona di Valencia.

I magistrati hanno cercato di sviluppare la pista, ma le autorità di  Caracas si sono rifiutate di collaborare: perciò il fascicolo è stato definitivamente chiuso. Grazie all'intero fascicolo processuale, alle  testimonianze raccolte nel corso di diversi mesi di ricerche come quelle dei parenti di Francesco Fasani, l'emigrato italiano che  riconobbe e fotografò Majorana in Venezuela, a quelle degli altri nostri connazionali che lo incontrarono in America Latina e ai dati  dell'anagrafe e della motorizzazione di Caracas, il documentario ricostruisce la vera storia del più geniale allievo di Fermi. Sullo  sfondo le domande di sempre: perché Majorana è improvvisamente  scomparso? Dove ha vissuto? E dove è sepolto?

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