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Cronaca

Video porno con ragazzine dietro la scomparsa: "Maiorana morti per i ricatti che il padre organizzava"

Tanti gli spunti suggeriti dalla nuova inchiesta della Procura di Palermo che ha individuato il movente ma ha chiesto l'archiviazione. I contorni della vicenda a Chi l'ha visto. Rossella Accardo, madre di Stefano, si rivolge a una di quelle minorenni coinvolte: "Aiutami a scoprire che è successo"

Antonio e Stefano Maiorana sono morti: per la Procura di Palermo, che ha chiesto l'archiviazione, non ci sono più dubbi. Ma chi li ha fatti fuori? E perché? A quanto pare il padre, Antonio, che si è portato in questo buco nero anche il figlio Stefano, faceva dei ricatti, aveva realizzato dei filmini pornografici, dove ci sono degli adulti con delle ragazzine. "E tutto questo è stato provato, è tutto scritto agli atti", è stato rivelato ieri sera a Chi l'ha visto. Solo adesso dunque vengono fuori dettagli che danno una spiegazione a quello che è successo quasi 12 anni fa.

Destini incrociati quelli di Stefano e del fratello Marco, che un anno e mezzo dopo la misteriosa scomparsa, ha deciso di farla finita. Rossella Accardo, la mamma inghiottita nella tragedia insieme all'ex marito Antonio, si rivolge a una ragazzina in particolare. Perché forse potrebbero essere proprio queste ragazzine che adesso sono giovani donne a svelare i contorni del caso datato 2007. Con il cuore e con tutto il suo dolore di una madre: "A lei chiedo - attacca Rossella Accardo - aiutami, da donna a donna. Aiutami. Come ti chiami? Non lo so. Siamo due donne a confronto. Che non sia mai che quello che è accaduto a me accada ad altri. A lei chiedo di raccontarci di questi incontri e di come Antonio Maiorana le coinvolgesse".

Negli atti dell'archiviazione c'è proprio scritto che venivano usate delle ragazzine, venivano filmati con degli adulti. E allora solo loro possono aiutare Rossella Accardo. Una storia di ricatti e filmati a luci rosse girati nella Palermo bene. Per la Procura di Palermo Antonio e Stefano Maiorana sarebbero stati uccisi la mattina stessa della loro scomparsa dopo che l'uomo aveva minacciato di rendere pubblici ai giornali, quei video in cui le ragazzine erano riprese mentre facevano sesso con professionisti palermitani. E Marco, il figlio più piccolo? "Anche lui si sarebbe gettato nel vuoto per colpa di quei filmini - è la tesi che viene fuori a Chi l'ha visto -. Venuto a conoscenza di quei ricatti dopo la scomparsa del padre e del fratello, avrebbe fatto distruggere la memoria del computer di Antonio con i file a luci rosse non reggendo però poi al successivo clima di terrore in cui viveva tanto da decidere di farla finita".

"Marco viveva nel terrore - conferma la madre -. Aveva paura di essere raggiunto ed essere anche lui eliminato chissà in quale modo, lo ha devastato". E' stato uno dei soci di Antonio Maiorana (nella costruzione di appartamenti a Isola), Dario Lopez, a raccontare agli inquirenti di quei filmini e di quei ricatti. L'uomo è stato ascoltato come persona informata dei fatti. "Mi risulta che Maiorana chattava su internet per conoscere ragazze e fare sesso - ha fatto mettere a verbale Lopez -. Maiorana intorno a febbraio-marzo 2007 mi fece vedere un filmino contenuto in un cd (...) durante il quale (...) veniva ritratto mentre riceveva un rapporto orale con una ragazza minorenne che non avrà avuto più di 14 anni. Quando mi è capitato di sentire urlare 'Maiorana' (...) 'ti rovino, ti faccio finire su tutti i giornali', Maiorana si riferiva proprio al fatto che avrebbe fatto uscire questi filmini".

"La riflessione che abbiamo fatto - commenta Rossella Accardo - ci fa presumere che Antonio Maiorana, ahinoi, dialogasse con più ragazze e le ragazze venivano coinvolte in incontri di natura immorale e si attardava anche a fare delle riprese". Ma il socio, Dario Lopez, non è stato né il primo né l'ultimo a parlare di video a luci rosse. Ci sarebbe un altro testimone. "Questa persona - dice Giacomo Frazzitta, legale di Rossella Accardo - sarebbe quella che viene contattata per smontare la memoria del computer. E' una persona estranea a tutti i fatti però ha fatto delle dichiarazioni importanti e che in una delle dichiarazioni è svenuto per la paura ed è verbalizzato questo". Il riferimento è all'esperto informatico al quale Marco aveva chiesto di smontare la memoria del computer del padre.

Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio, sono spariti nel nulla il 3 agosto nel 2007 dopo aver lasciato il cantiere in cui avevano dei lavori a Isola delle Femmine. La loro auto, una Smart, venne ritrovata nel parcheggio dell'aeroporto di Punta Raisi, ma dalle indagini emerse che i due non avevano preso alcun volo. E per la vicenda la Procura di Palermo, non avendo elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio, dopo anni ha chiesto recentemente l'archiviazione. I corpi non sono mai stati trovati. Tre anni fa in un pozzo, sepolti da metri di materiale edile, vennero ritrovati una scarpa e un sacco sporco di tracce rosse. La scarpa però, secondo quanto accertato dagli esperti, sarebbe di una donna mentre il sacco non sarebbe stato in vedita all'epoca dei fatti. 

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