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Cronaca

Gioco d'azzardo online: dieci arresti, indagini a Palermo

Oltre un centinaio gli indagati nella operazione condotta dalla polizia postale. Coinvolte 19 città in tutta Italia. Scoperto un imponente giro d'affari

Un'organizzazione dedita al gioco d'azzardo online è stata sgominata questa mattina dagli agenti della polizia postale di Catania. Al centro dell'operazione 'Master Bet', che ha coinvolto anche la città di Palermo, alcune complesse indagini del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Catania, con il coordinamento del Servizio centrale di Roma. L'organizzazione finalizzata alla raccolta illegale di gioco d’azzardo on line in Italia e all’estero, operava, in assenza delle autorizzazioni statali, attraverso una capillare rete di agenti commerciali e punti di raccolta diffusi sul territorio.

Sono 107 le persone indagate. In particolare, 13 soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, 46 sono stati interessati dal sequestro preventivo dei loro esercizi commerciali, mentre a 48 sono stati notificati gli avvisi di garanzia. Due i gruppi criminali a cui facevano capo i vari consociati. Le indagini hanno avuto inizio nel 2015 quando il coordinamento del servizio centrale di Roma ha rilevato l’esistenza di 7 siti web di scommesse on line che operavano in assenza dell’autorizzazione dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, con piattaforme di gioco ubicate a Malta.

Una lunga attività investigativa, avviata sul web, con monitoraggi ed attività di ricerca, e proseguita con intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti e appostamenti. Diciannove le città coinvolte: Catania, Ragusa, Messina, Siracusa, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Cosenza, Cagliari, Foggia, Brindisi, Milano, Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Roma e Venezia. Sono 46 gli esercizi commerciali sottoposti a sequestro poiché ritenuti centri di scommesse clandestine. In particolare così suddivisi nelle varie nelle province: Catania 15, Palermo 6, Ragusa 2, Siracusa 1, Messina 1, Caltanissetta 1, Trapani 1, Cosenza 1, Roma 2, Caserta 1, Salerno 3, Napoli 4, Cagliari 8.

Il giro di affari interrotto dalla polizia postale e delle comunicazioni è stimato in diversi milioni di euro al mese. L’enorme fiume di denaro illecitamente accumulato, veniva poi sapientemente riciclato attraverso la polverizzazione di successive operazioni anche in rete, al fine di far perdere le tracce in caso di indagini finanziarie. A titolo di esempio e a conferma del giro d’affari, in una conversazione registrata, uno degli organizzatori parlando al telefono con altro complice gli diceva “….ascolta …..a oggi battiamo dieci milioni…. Abbiamo 12.000 agenzie ….non è che abbiamo un’agenzia solamente…. Non è il problema per noi i 100 euro….noi facciamo … anche 100.000 euro di bonifici al giorno….”.

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