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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero tir, la protesta continua Autotrasportatori fermi fino al 25

Insieme al movimento dei Forconi rimarranno nei presidi a fianco dei pescatori. "Ma non intralceremo la circolazione di merce di prima necessità". Monti: "Fatti gravi, ma non è una rivolta". Oltre la benzina, scarseggiano acqua e latte

Lo sciopero continuerà. I Forconi hanno avuto la meglio: il movimento Forza d’Urto andrà avanti compatto nella protesta fino al 25 gennaio. Ma i blocchi che hanno ridotto la provincia di Palermo, e tutta la Sicilia, in ginocchio verranno allentati. “Non intralceremo la circolazione ¬- ha annunciato Martino Morsello, leader del movimento dei Forconi - né tanto meno l’approvvigionamento di merce di prima necessità”. Dunque agricoltori e autotrasportatori non metteranno fine allo sciopero alla mezzanotte di oggi, come annunciato in un primo tempo, ma rimarranno nei presidi dell’Isola a fianco dei pescatori.

MONTI: "NON E' UNA RIVOLTA"
"Non parlerei di rivolta ma sicuramente di fatti gravi e preoccupanti" dei quali "parlerò la prossima settimana con il governatore siciliano Lombardo". Così il premier Mario Monti ha risposto ad una domanda di Lilli Gruber durante Otto e Mezzo.

SCARSEGGIANO BENZINA, ACQUA E LATTE
I segni della protesta si fanno vedere in città. Dopo cinque giorni di sciopero non è rimasta quasi più una sola goccia di carburante e nei supermercati cominciano a scarseggiare i generi alimentari a breve conservazione. Nei grandi centri commerciali mancano latte fresco, latticini, carne e acqua minerale mentre nei mercati, il dato più evidente è che il prezzo degli ortaggi è schizzato alle stelle, con i prezzi di frutta e verdura che sono quasi raddoppiati all'ingrosso. Anche le ambulanze sono rimaste ferme per l'assenza di carburante.

Ma sono diversi i settori che stanno subendo una paralisi a causa del blocco degli autotrasportatori. Anche i titolari di negozi di abbigliamento e calzature lamentano un forte calo delle vendita a causa dei mancati rifornimenti di merce. Sono in molti a pensare che la protesta abbia procurato un danno economico, anche se ancora è difficile quantificarlo. E c'è anche chi sostiene che si stiano creando dei falsi allarmismi e che la situazione sia assolutamente sotto controllo. “Molte persone - dice il titolare di un supermercato in centro - si sono già riforniti, facendo scorte anche per i prossimi giorni. Questo significa che fino a quando non le smaltiranno, non compreranno nulla”.

Secondo i vertici regionali delle associazioni dell'artigianato Cna, Confartigianato e Casartigiani, attraverso una nota congiunta chiedono che “prevalga il buon senso e si consenta la ripresa delle attività economiche in tutto il territorio siciliano: centinaia di migliaia di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e agricoltori, non lavorando hanno perso e perdono reddito e possibilità di sostentamento delle proprie famiglie. Le condizioni delle imprese di tutti i settori – concludono - erano già drammatiche per la gravissima crisi economica degli ultimi due anni e per l'assenza di interventi del governo regionale e nazionale”.

LOMBARDO NELLA CAPITALE
"Le rivendicazioni sono condivise e condivisibili e alcune sono relative alle nostre competenze. E per questo stiamo facendo il possibile. Per quanto riguarda il resto, ho chiesto al presidente del Consiglio un incontro, che credo ci sarà mercoledì mattina". L'ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a Tgcom24. "Mi auguro - ha aggiunto - che il governo, a partire dal presidente del Consiglio, possa essere sensibile rispetto a certe problematiche che riguardano la Sicilia". Ieri Lombardo aveva annunciato la necessità di un incontro al termine del vertice con i prefetti e le delegazioni dei manifestanti. E aggiunge: "Non credo che ci siano matrici politiche dietro la protesta. E' possibile però - aggiunge - che ci siano tentativi di infiltrazioni e strumentalizzazioni". E ancora:  "Non sta a me appurare se ci sono presenze mafiose tra i manifestanti, se ci sono lo accerterà la magistratura e adottera" le giuste sanzioni".

MERCATO ITTICO OCCUPATO
La notte scorsa i pescatori delle marinerie di Porticello, Santa Flavia e Termini Imerese hanno occupato il mercato ittico di Palermo in segno di protesta rispetto alla crisi del comparto della pesca artigianale. Il blocco è durato alcune ore, poi si è arrivati a una intesa fra il movimento di protesta e i commercianti del mercato: la vendita è ripresa all'alba con l'impegno di smaltire le scorte già in magazzino, mentre da lunedì il mercato dovrebbe chiudere in segno di solidarietà rispetto alla protesta delle marinerie locali.

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