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VIDEO | Telecomunicazioni, la pioggia non ferma lo sciopero dei lavoratori: "A rischio migliaia di famiglie"

Il corteo si è mosso dal Politeama in Prefettura. Tra i manifestanti Gabriele e Annamaria, sposati ed entrambi operatori di un'azienda del settore. E Daria, 15enne figlia di una lavoratrice, che ha voluto lanciare un video messaggio insieme ad altre giovani: "In pericolo anche il nostro futuro"

“Riprendiamoci il futuro”. E’ lo slogan scelto per lo sciopero nazionale del settore delle telecomunicazioni che si è svolto questa mattina anche a Palermo con un corteo, indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, partito dal Politeama e giunto in Prefettura. 

Uno sciopero contro lo scorporo di industrie e servizi nelle telco, contro i ritardi allarmanti su banda ultralarga e 5G, contro l’arretratezza digitale dei territori, contro il dumping contrattuale delle aziende che comprime salari e diritti. Per difendere oltre 20 mila posti di lavoro e rimettere il settore Tlc al centro della transizione digitale del Paese.

Tra i manifestanti Gabriele e Annamaria, sposati ed entrambi operatori in un'azienda del settore da oltre 20 anni. E Daria, 15enne figlia di una lavoratrice, che ha voluto lanciare un video messaggio insieme ad altre giovani: "A rischio anche il nostro futuro"

“La situazione delle aziende palermitane rispecchia quelle del settore - afferma il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio - Almaviva, la più grande azienda del comparto, sta dismettendo totalmente la sua presenza in città. Ci sono serie criticità per i 220 lavoratori della commessa 1500 (servizio emergenza sanitaria), per i circa 40 lavoratori della commessa American Express, per i circa 190 lavoratori del cambio appalto Trenitalia, per Abramo in amministrazione giudiziale. E ancora: per Comdata è stato attivato l’ammortizzatore sociale sulla commessa Tim,  a System House incerto il futuro dei 225 lavoratori, in vista della scadenza del contratto di servizio elettrico nazionale. E poi ci sono le procedure di licenziamento su Vodafone, la procedura di separazione della rete avviata in WindTre, la separazione della rete di Tim in una fase di stallo totale, che appesantisce la situazione aziendale già molto critica”.

Al governo i sindacati chiedono un tavolo unico per gestire il futuro del settore e non la crisi delle singole aziende e una regolamentazione “perché è inaccettabile - continuano i sindacati - che ancora oggi gli over the top creino dei margini incredibili utilizzando la rete di Tlc del nostro paese senza sborsare un euro, così come è inaccettabile una continua corsa verso la tariffa più bassa”. Tra le altre richieste una clausola sociale per legge, valore erga omnes dei contratti per evitare il proliferare dei contratti pirata, l’operatività del fondo di settore. Alle aziende inoltre i sindacati chiedono “una visione industriale di prospettiva e non scelte meramente finanziarie”

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