"People Not Profit": torna lo sciopero globale per il clima, Palermo si prepara a scendere in piazza
Grande mobilitazione per salvare il pianeta da siccità e fenomeni meteorologici estremi venerdì al Politeama. Intanto in diverse scuole sono comparsi i primi striscioni contro le scelte fatte dalle istituzioni per fermare la crisi. Al corteo anche la Cgil e l'Udu
Domani, primo venerdì di primavera, torna lo sciopero globale per il clima. Palermo si prepara a scendere in piazza: l'appuntamento è fissato alle 9 al Politeama. Intanto in città sono apparsi diversi manifesti sul tema e nelle scuole sono stati affissi striscioni. “La vostra transizione ecologia è più finta del capitalismo etico”, “le vostre soluzioni sono il problema”, “alzate il culo prima che bruci”, “contro la multinazionale, per l’interesse ambientale”, “se il clima fosse una banca l’avreste già salvato”, sono alcune delle frasi scritte dagli studenti. L’attacco è dunque rivolto alle istituzioni, che sembrano star facendo davvero poco per fermare la crisi climatica.
"Mentre la crisi climatica si manifesta in maniera sempre più letale e violenta, le istituzioni - afferma Giù D’Angelo del liceo Cannizzaro, portavoce del movimento Fridays for future Palermo - continuano a voltarci le spalle in nome degli interessi economici delle multinazionali, consegnando così alla nostra generazione e a quelle future un pianeta invivibile e devastato. Trivellazioni, costruzione di inceneritori e impianti inquinanti, investimenti nel gas fossile: questi sono alcuni degli strumenti criminali che il Governo vuole adottare per 'fronteggiare' la crisi climatica nel nostro Paese. Al contrario, giustizia sociale e democrazia partecipata, strategie di adattamento, azioni immediate e urgenti sono ciò che serve al nostro Pianeta: non siamo noi a dirlo ma l'intera comunità scientifica mondiale attraverso l'ultimo rapporto dell'Intergovernamental panel of climate change (IPCC) pubblicato da pochi giorni".
Lo sciopero globale per il clima vedrà tutto il mondo unito dallo slogan "People Not Profit", ossia "le Persone non il profitto". Gli studenti che domani scenderanno in piazza a Palermo attaccano anche quello che chiamano il “protocollo della vergogna”, l'accordo firmato dal Comune con Eni su sostenibilità ambientale.
"Siccità, ondate di calore, piogge anomale e fenomeni meteorologici estremi sono eventi che - dichiara Giorgio Caruso del Liceo A. Einstein e portavoce di Ecologia Politica Palermo - in Sicilia, come nel resto del mondo, sono all'ordine del giorno, e distruggono interi territori e le vite delle popolazioni che li abitano. Quanti altri morti dobbiamo piangere prima di un concreto e reale cambiamento? Questo quadro, già di per sé preoccupante, va a sua volta inserito nell'attuale contesto geopolitico in cui i combustibili fossili costituiscono un nodo centrale delle guerre e delle tensioni a cui stiamo assistendo, e ostacolano la cooperazione tra popoli e nazioni, che è invece necessaria per il superamento della crisi climatica. Il cambiamento parte da noi!".
In piazza ci saranno anche la Cgil Palermo e l'Udu. “La difesa dell'ambiente, la consapevolezza che le crisi climatiche stanno producendo cambiamenti visibili già adesso, impone a tutti di partecipare alla mobilitazione per chiedere un'inversione di marcia nel senso della sostenibilità ambientale – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo - Venerdì saremo a fianco degli studenti per sollecitare una rapida azione sul clima. Nei giorni scorsi siamo scesi in piazza per la pace, contro la guerra in Ucraina. La devastazione delle città e dei territori a cui stiamo assistendo, le migliaia di morti, i milioni di profughi, impongono di lottare per un modello di sviluppo che coniughi la pace e il disarmo con il rispetto del territorio, la riduzione delle emissioni, la sostenibilità dell'ambiente, la riconversione ecologica delle produzioni. Tutti processi che vedranno impegnato il mondo del lavoro, chiamato a far parte della transizione ecologica. Per questo la mobilitazione per il pianeta e per la pace è strettamente legata alla battaglia dei diritti dei lavoratori. Continueremo a batterci per il clima la pace e il lavoro di qualità”.
“Anche gli studenti universitari dell'Udu, i rappresentanti della nuova generazione, sentono il bisogno scendere piazza contro il cambiamento climatico che rischia di alterare il mondo nel quale i giovani devono costruire il loro futuro – dichiara Valerio Quagliano, coordinatore Udu Palermo – Come studenti avvertiamo il periodo difficile che ci aspetta, per i risvolti economici dovuti anche all'aumento dei prezzi, a partire da quello del combustile, che sta penalizzando i ragazzi che si spostano, gli studenti fuori sede in particolare. E' necessario un cambiamento immediato dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, accelerando sulla decarbonizzazione dell'economia”.