rotate-mobile
Cronaca

Sciopero benzinai, a Palermo ha aderito solo il 30%: annullato il secondo giorno di protesta

Secondo i dati forniti da Faib Confesercenti Sicilia in città solo tre esercenti su 10 hanno tenuto i distributori chiusi. Maggiore coinvolgimento, invece, nel resto dell'Isola dove l'adesione si è attestata intorno al 70%

Scioperano i benzinai di tutta Italia, ma a Palermo si registrano poche adesioni. Sono stati infatti soltanto il 25-30% del numero complessivo delle insegne ad aver sposato la protesta. Maggiore coinvolgimento, invece, sia nel resto della provincia (60%) che in tutta la Sicilia dove l'adesione si è attestata intorno al 70%. Questi i dati forniti da Faib Confesercenti Sicilia. 

Lo sciopero per i gestori aderenti a Faib si conclude stasera. "La categoria ha dimostrato la sua unità - dice la presidente regionale Francesca Costa -. Per diverse settimane i gestori sono diventati il capro espiatorio del rincaro dei prezzi. Le norme pensate dal Governo con l'introduzione del prezzo medio e con le conseguenti sanzioni, rischiavano di appesantire ancora di più la situazione. La riduzione della durata della serrata - aggiunge Costa - è stato un segnale di apprezzamento alle aperture mostrate dal Governo nei confronti della categoria nell'incontro di ieri sera. Da parte nostra c’è tutta la volontà di proseguire questo dialogo nel tavolo tecnico annunciato, evitando disagi ai nostri clienti".

Intanto Fegica e Figisc/Anisa, le due sigle sindacali, hanno revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai, dopo che ieri Faib Confesercenti aveva già deciso in questo senso. In una nota diffusa al termine di un nuovo incontro al Mimit, le due organizzazioni dei gestori sottolineano tuttavia che restano molte criticità e che la decisione è stata presa per favorire i cittadini. I distributori riapriranno quindi già da questa sera 25 gennaio, annullando lo sciopero che sarebbe dovuto durare 48 ore consecutive.

"Il confronto a questo punto si sposta in Parlamento dove i benzinai hanno già avviato una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche", si legge nella nota delle due sigle sindacali.

"Anche quest'ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi. Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l'intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori", denunciano ancora.

Si conclude così l'agitazioni dei gestori delle pompe di benzina dopo il tentativo fallito in extremis nella gioranta di ieri del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso di trovare un'intesa e scongiurare la protesta. Ma la contrattazione non finisce qui. A dirlo è Roberto Di Vincenzo, presidente Fegica, al termine dell'incontro al Mimit sullo sciopero dei benzinai: "Ridurre lo sciopero non sta a significare smontare la partita, anzi tutto il contrario. Diamo atto al governo di aver fatto dei passi in avanti ma che non colgono appieno le richieste che noi avevamo fatto - ha concluso Di Vincenzo - abbiamo chiesto all'esecutivo di lasciare aperto questo tavolo per cercare di approfondire, da un punto di vista tecnico, ulteriori elementi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sciopero benzinai, a Palermo ha aderito solo il 30%: annullato il secondo giorno di protesta

PalermoToday è in caricamento