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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Piazza Verdi

Sciopero dei bancari, a Palermo una manifestazione al Massimo

In occasione dell'agitazione di categoria proclamata da diverse sigle sindacali: "In discussione il rinnovo del contratto di categoria, disdettato unilateralmente dall'Abi". Occhipinti (Idv): "Le favole dei compensi dei lavoratori bancari ormai appartengono alla storia"

Scenderanno in piazza domani - venerdì 30 gennaio - i bancari con quattro manifestazioni nazionali che si terranno a Palermo, Roma, Milano e Ravenna, in occasione dello sciopero nazionale di categoria proclamato unitariamente da Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uilca Uil e Unisin. “E’ in discussione il rinnovo del contratto di categoria, disdettato unilateralmente dall’Abi, l’associazione datoriale che rappresenta le banche e i banchieri, chiusi a qualsiasi forma di dialogo e concertazione”, scrivono i sindacati.

A Palermo oggi alle 10 si è tenuta una conferenza stampa presso la sala riunioni della Fabi in via Mariano Stabile 139 per presentare la manifestazione di domani. La manifestazione prevede alle ore 9.30 un concentramento con sit in in piazza Verdi (al Massimo) e a seguire alle ore 11 un comizio con intervento dei segretari generali nazionali di categoria.  

occhipinti (idv): “capodanno, applicare piano anti-corruzione”"Sono al fianco della categoria dei bancari, a cui sono fiero di appartenere, e parteciperò allo sciopero, come nel tempo ho sempre fatto, indetto per domani venerdì 30 gennaio". A dirlo è il capogruppo di Idv al consiglio comunale di Palermo, Filippo Occhipinti (nella foto a destra). "La decisione unilaterale di Abi di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal primo aprile 2015 è grave - dice Occhipinti - oggi il compenso di bancario è uguale, se non in alcuni casi anche inferiore, a quello di tutte le altre categorie dei lavoratori italiani. Un giovane che ha la fortuna di entrare in banca lo fa con gli stessi tipi di contratto previsti per le altre categorie e ha le stesse incertezze pensionistiche, se prenderà mai una pensione, di qualsiasi altro lavoratore. Le favole dei compensi dei lavoratori bancari ormai appartengono alla storia. I lavoratori bancari ormai sono stati equiparati a tutte le altre categorie senza se e senza ma".

"Il sistema finanziario non ha più nulla a che fare con il concetto di banca che conoscevamo e che ancora oggi prevede la nostra costituzione - continua Occhipinti - un sistema, purtroppo, troppo sbilanciato verso la finanza pura e molto spesso speculativa e senza nessun controllo. Origine della crisi, non più strumenti a servizio della economia reale, è da molto tempo che i manager bancari, i cui compensi invece sono sempre stratosferici, chiedono sacrifici ai lavoratori bancari e alle loro famiglie. Ad oggi i lavoratori, con grande senso di responsabilità, hanno accompagnato questo processo di riorganizzazione e di aumento della produttività del settore, sacrificando molta parte del loro salario e vedendo, purtroppo, diminuire nel tempo il numero dei posti di lavoro a favore delle future generazioni. Il Banco di Sicilia e la Sicilcassa davano lavoro ad oltre 30 mila famiglie siciliane. Oggi tutto il sistema bancario regionale forse arriva appena a 5 mila. E' ora che i lavoratori bancari diano segnali forti e che partecipino in massa allo sciopero contro l'arroganza dell'Abi e di un sistema che si allontana sempre più dalle esigenze dei propri lavoratori, dalle famiglie e dalle imprese. Basta subire, è ora di reagire".

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