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Cronaca

Beni culturali, la Regione: "Una primavera dell’archeologia in Sicilia"

Moltissimi i cantieri di scavo in corso a Palermo e nella sua provincia. Ecco la panoramica completa

"La Sicilia, in attesa di poter riaprire i parchi archeologici ai visitatori, continua a lavorare alacremente alla ricerca della propria storia: sono tantissimi, infatti, i cantieri attivi in cui si stanno svolgendo scavi archeologici per scoprire sempre più sulle testimonianze lasciateci dalle antiche civiltà che hanno abitato l'Isola". Comincia così la nota arrivata dagli uffici dei Beni culturali della Regione. "Quella che sta vivendo la Sicilia da alcuni mesi - si legge - è una stagione di entusiasmante ripresa dei cantieri archeologici e di rinnovate collaborazioni con università siciliane, italiane ed estere: una vera e propria primavera dell’archeologia in Sicilia, grazie all’impulso dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana".

“La ricerca della nostra storia e delle testimonianze del passato – sottolinea l'assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà (Lega) – è, non soltanto un impegno scientifico e un modo per conoscere le nostre radici e la nostra identità, ma un’attività che ha il gusto della contemporaneità, perché ci permette di offrire al mondo una Sicilia più consapevole di se stessa, in grado di progettare futuro e politiche di sviluppo proprio a partire dalla cultura. Definire questa stagione come la primavera dell'archeologia siciliana è oltremodo giusto, perché siamo davanti a un rinnovato entusiasmo che il Governo regionale ha posto al centro di una visione complessiva, che unisce studio, scienza, storia, cultura ed economia, protesta alla crescita della nostra Sicilia”.

Gli scavi in corso a Palermo

Moltissimi i cantieri di scavo in corso a Palermo e nella sua provincia. Nel Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato, grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto tra il direttore Stefano Zangara, e il direttore del dipartimento Culture e Società dell'Università di Palermo, Michele Cometa, è stata avviata una nuova stagione di ricerca nei tre siti archeologici. L'accordo, che sancisce la collaborazione tra i due enti, consente di approfondire la storia dei luoghi, grazie all'attività di studio svolta dai docenti e ricercatori di istituti universitari siciliani e nazionali. In particolare, diversi approfondimenti riguardano l'area di Himera e l'analisi dei sistemi e delle installazioni idrauliche di Solunto.

Proprio a Solunto, da alcuni giorni studenti e dottorandi dell'Università stanno approfondendo importanti aspetti dell'insediamento di età arcaico-classica della città ellenistico-romana che sono oggetto di tesi di laurea, di specializzazione e di dottorato. Intanto, sempre nell’ambito della collaborazione con l'Università di Palermo, si stanno svolgendo le attività relative a due progetti. Il primo, coordinato da Elisa Chiara Portale, riguarda il rilievo architettonico, l'analisi archeologica, la georeferenziazione e geolocalizzazione di tutto l’impianto urbano, al fine di realizzare una ricostruzione della città antica da proporre attraverso un percorso didattico-esplorativo che aiuti i visitatori a orientarsi meglio nella visita di Solunto. Il secondo progetto, finanziato dal Miur attraverso il Pon ricerca, vede impegnato Massimo Limoncelli insieme a un gruppo di ricercatori dell'Università di Palermo e ad alcuni specialisti di architettura antica e di archeologia greco-romana, nella realizzazione di un innovativo progetto di restauro virtuale, che sarà completato alla fine del 2022.

A Palermo, nel Palazzo dell' Uscibene va avanti il progetto di restauro e riqualificazione con indagini archeologiche e georadar mentre nel sito della Cuba Soprana con il Progetto “Almunias medievales en el Mediterraneo….” proseguono le indagini archeologiche in collaboazione con il prof. Julio Navarro Palazon della Escuela de Estudios Arabes di Granada.

A San Giovanni degli Eremiti è in corso lo scavo archeologico che prevede anche la sistemazione dei percorsi mentre nell’area della Caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa  si procederà  ad effettuare gli scavi all'interno del compendio di pertinenza della Legione e della chiesa di Santa Maria Maddalena; nella Caserma Calatafimi, che insieme alla Caserma Dalla Chiesa fa parte del cosiddetto “Quartiere Militare di San Giacomo”, sono in corso indagini conoscitive. A Palazzo Steri, si indaga in collaborazione con l'Università degli Studi di Palermo. Al Palazzo Reale ci sono scavi preventivi all'interno del progetto “Cortile della fontana” e a Piazza Parlamento si stanno effettuando saggi preventivi e sorveglianza archeologica. In collaborazione con l' Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale nell'area del Castello a Mare si sta provando a riportare in luce il perimetro del Castello mentre nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia nel corso dei lavori di ricostruzione del conservatorio Brunaccini, localizzato sul paleoalveo del Kemonia, si cercano evidenze di chiese rupestri e di ipogei non ancora indagati. Qanat arabi sono oggetto di indagine a Villagrazia di Palermo e a piazzetta Calandra.

Ulteriori scavi sono in corso, inoltre, nella Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi in collaborazione con CSIS, al Foro Italico e a Palazzo Galletti di Santa Marina

Numerosi gli scavi anche in provincia

Ad opera del Parco Archeologico di Segesta e della scuola Normale di Pisa si è appena conclusa una campagna di scavi a Entella, nel territorio di Contessa Entellina dove, l’antica città abitata dagli Elimi tra il V e il III secolo a.C. ha restituito i resti di un antico santuario e di un edificio pubblico di età romana.

A Caltavuturo, in un tratto della via Catina-Thermae, una delle strade più importanti della Sicilia, è stata scoperta una strada romana del II-III secolo d.C. Il ritrovamento è avvenuto nel corso dei saggi archeologici preventivi. L'eccezionalità del rinvenimento sta nel fatto che siamo di fronte all’unico tratto di strada romana costruita sull'Isola, fino ad oggi attestato. Altro dato straordinario è la coincidenza della strada romana con la Statale 120 “dell’Etna e delle Madonie”. Le ricerche hanno confermato che, almeno tra il Km 36 e il Km 37, vi sia una straordinaria corrispondenza tra le due strade, che prima d’ora era stata solo ipotizzata dagli studiosi di topografia antica.

A Villagrazia di Carini sono in fase di recupero alcune  Catacombe. A Carini, in C.da San Nicola si scava nell'area dell'insediamento tardo-antico corrispondente alla Hyccara di età romana e medievale. Lo scavo si propone di comprendere l'insediamento, arricchito da pavimenti in mosaico, dal punto di vista planimetrico e diacronico.

A Petralia Soprana, nell'area della villa Romana di Santa Marina, in collaborazione con l'Associazione culturale “G. Messineo” in corso uno scavo che, associato ad indagini geognostiche, si propone di delimitare la planimetria della villa in vita dall'età tardo ellenistica ad età tardo antica.

Ad Altavilla Milicia si scava nella chiesa di Santa Maria di Campogrosso detta la Chiesazza in cui si lavora con l'Università di Breslavia rappresentata dal prof. S. Mozdzioch sui ritrovamenti di età normanna.

A Castronovo di Sicilia la convenzione con l'Università di Roma Torvergata e l'Università  di York, ritrovamento sul monte Kassar dell'unica fortificazione bizantina nella Sicilia occidentale e intervento in c.da San Pietro dove si trova una stratificazione che va ininterrottamente dall'età tardo romana fino a quella sveva.

Nei comuni di Alia, Montemaggiore Belsito e Sclafani Bagni, si stanno effettuando saggi preventivi all'interno di un comprensorio ricco di insediamenti archeologici datati dall'età preistorica al Medioevo.

A Gratteri si stanno effettuando indagini archeologiche nell'Abbazia normanna di San Giorgio. Lo scavo, condotto nell'area della chiesa e dell'attiguo convento, ha permesso di scoprire tombe databili in età normanna e sveva e ha confermato l'origine bizantina del sito.

A Cefalù lo scavo effettuato sul sagrato del Duomo in collaborazione con la Diocesi di Cefalù ha  messo in luce sepolture e strutture coeve alla fabbrica del duomo normanno e una ricca stratigrafia che dall' età medievale va a ritroso fino alla fine del V-IV secolo a.C. All'età romana ed ellenistica si datano, invece, i resti di abitazioni del più antico centro abitato.

A Partinico si stanno effettuando ricognizioni archeologiche in c.da Sirignano, dove si trovano resti di un  insediamento romano. A Sciara lo scavo archeologico, nell’ambito della realizzazione del metanodotto Gagliano-Termini Imerese, ha permesso di rinvenire due possibili vasche di età medievale connesse alle attività produttive del territorio.

A Gangi è in corso uno scavo nell'area archeologica di Monte Alburchia con particolare riferimento alle edicole votive di età ellenistico-romana. A Collesano a breve si svolgeranno scavi all’interno del castello di origine normanna, mentre a Ustica proseguono le indagini in collaborazione con INGV, per il ritrovamento, nel piano Cardoni, di un villaggio del neolitico.

Numerosi saggi preventivi sono, inoltre, in corso in tutta la provincia.

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