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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Partanna-Mondello

Rissa di Mondello, scarcerato grazie a un selfie uno degli arrestati: "Non era a Palermo"

Torna libero un diciottenne indagato per l'episodio di violenza. Era ai domiciliari dal 18 luglio con l'accusa di tentato omicidio insieme a Gabriele Filippone, Ivan Viola e un minore. L'avvocato: "Foto Whatsapp lo ritraeva in un casale a Castelvetrano"

Uno dei quattro indagati per la maxi rissa con accoltellamento torna in libertà grazie a un selfie. Il giudice per le indagini preliminari Simone Alecci ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato di M. A. per la revoca della misura cautelare disposta dallo stesso gip dopo le indagini degli investigatori del commissariato di polizia di Mondello. Il diciottenne si trovava agli arresti domiciliari - così come Gabriele Filippone (19 anni), Ivan Viola (19) e il minore C.D.P. - con l’accusa di tentato omicidio.

Giovani come furie scatenate, le immagini della rissa | Video

Già nel corso dell’interrogatorio di tre giorni fa il legale del diciottenne, Roberto Mangano (foto allegata), aveva portato sul tavolo del gip alcuni elementi che sarebbero emersi grazie a un’indagine difensiva. Un consulente di parte sarebbe riuscito ad estrapolare una foto che M. A. aveva inviato la sera del 6 giugno in un gruppo Whatsapp che lo ritraeva in un casale dov’era andato a mangiare a Castelvetrano. La Procura ha quindi appurato quanto indicato nell’istanza facendo degli accertamenti sulle celle agganciate dal suo smartphone.

A ciò, ha spiegato ancora il legale, si aggiunge una lista di quindici persone tra amici e familiari che sarebbero disposte a testimoniare sostenendo che il giovane M. A. si trovasse in provincia di Trapani la sera dell’accoltellamento e non a Valdesi, la zona di Mondello in cui due minori sono stati feriti con un’arma da taglio. Restano per il momento ai domiciliari Ivan Viola, difeso dall’avvocato Maurilio Panci, e Gabriele Filippone, assistito invece dall’avvocato Stefano Santoro.

Nessuno dei tre indagati, durante l’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Viola ha riferito che durante le fasi dell’aggressione si trovava in spiaggia con una ragazza della quale è riuscito però a fornire soltanto il nome e non il cognome. Della rissa era venuto a conoscenza con una telefonata fatta da un cugino, mentre del ferimento delle due vittime poi operate d’urgenza a Villa Sofia lo avrebbe scoperto solo una volta tornato a casa. Anche Filippone ha risposto alle domande del gip dichiarandosi estraneo ai fatti contestati.

Archiviata la posizione per uno degli indagati

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