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Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

Sbarcati altri 480 migranti, anche donne e bimbi: scatta la macchina dell'accoglienza

E' stata allestita sulla banchina del porto una zona dove i migranti vengono visitati e rifocillati dopo il lungo viaggio. Successivamente verranno trasferiti nei centri di smistamento

Sono attraccate al porto le due navi soccorse ieri nel Canale di Sicilia. A bordo 480 immigrati, tra cui anche donne e bambini. La prima imbarcazione a gettare l'ancora è stata la King Jacob, seguita poco dopo dal mercantile Jf Caifer ed Ellensburg. (VIDEO)

Ad accoglierli la task force organizzata dalla prefettura. Sul posto la polizia, la polizia municipale, la protezione civile, il personale sanitario. E' stata allestita sulla banchina una zona di prima accoglienza dove i migranti vengono visitati e rifocillati dopo il lungo viaggio. Successivamente verranno trasferiti nei centri di accoglienza. Si tratta del secondo sbarco in poche ore. Solo ieri in città sono arrivati altri 1.169 profughi. I prefetti di tutta la Sicilia sono stati sollecitati dal Viminale per individuare strutture di accoglienza nei propri territori, così da potere fronteggiare i nuovi arrivi.

CARITAS - Con cibo, acqua, coperte e scarpe anche oggi la Caritas di Palermo risponderà ai primi bisogni dei 365 migranti, tutti africani che in tre momenti diversi della giornata arriveranno al porto di Palermo. A distribuire panini e acqua si attivano tra i 20 volontari anche 7 africani ospitati nel centro San Carlo della Caritas arrivati in città lo scorso 15 giugno. I migranti questa volta non saranno ospitati nei centri Caritas ma verranno trasferiti, su disposizione della prefettura, a Firenze e Milano.

Per Miguel, Lamin, Kolly, Mahoul insieme agli altri quattro africani originari di Mali e Gambia è già una fortuna essere arrivati in Sicilia e a Palermo dove sperano di avere la richiesta d’asilo. Essere al porto per loro è stata una scelta e una richiesta precisa che hanno fatto a p. Sergio Mattaliano che chiamano papà e se papà ha bisogno si corre”.

“Per me è importante aiutare i miei fratelli africani – dice Miguel del Gambia – dando una mano agli italiani della Caritas che sono al porto. Assistere allo sbarco è per me un’emozione forte perché mi ricorda quello che ho provato io”. “In Gambia ho perso la mia famiglia – aggiunge Mohamed conosciuto come Balotelli per la sua somiglianza al calciatore – e poi anche mia sorella in mare. Devo molto a Palermo e so quello che si prova arrivando e avendo bisogno di tutto”. “E’ per me molto importante dare il cibo a chi arriva stanco dalla Libia – dice pure Lamin -. In Caritas mi trovo bene e come sanno già tutti il mio sogno è diventare un calciatore professionista”.

“Il mio apprezzamento va in queste ore – sottolinea Sergio Mattaliano, direttore della Caritas -. Ai volontari che si stanno attivando sia al porto per la distribuzione dei viveri che nei locali della parrocchia di Falsomiele per la preparazione dei pasti. Inoltre la particolarità è che con noi al porto ci sono 7 ragazzi africani che hanno scelto di essere al porto per aiutarci e questo oltre a farci piacere ci riempie di soddisfazione”.

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