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Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

Sbarcati al porto 123 migranti: fra loro anche una donna incinta

I migranti vengono da Siria, Libano e anche Palestina. Ci sono 38 donne e 35 minori e fra questi parecchi hanno meno di tre anni. Subito attivata la macchina dei soccorsi coordinata dal prefetto Francesca Cannizzo

C’è anche una donna in stato interessante fra i 123 migranti sbarcati questa mattina al porto. Sono tanti anche i bambini sotto i 3 anni. I migranti, soccorsi nel canale di Sicilia nel corso dell'operazione Mare Nostrum, appartengono a varie nazionalità: ci sono siriani, libanesi e anche palestinesi. In totale 38 donne e 35 minori.
A portarli nel capoluogo siciliano è stato il mercantile Criti Sea. Uno dei migranti è stato trasportato all'ospedale Civico per un sospetto infarto. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Il giovane è tenuto sotto osservazione.

Subito attiva la macchina dei soccorsi coordinata dal prefetto Francesca Cannizzo con Croce rossa, protezione civile regionale, Comune, volontari e forze dell’ordine. I migranti verranno tutti accolti dalla Caritas nei locali della chiesa di S. Giovanni Maria Vianney del Santo Curato d’Ars, a Falsomiele. “In vista di questa nuova accoglienza – spiega la responsabile dell’immigrazione del centri della Caritas Nadia Sabatino – ieri sono stati trasferiti in aereo per altre destinazioni sia le 64 persone dello sbarco di due giorni fa e pure i 30 migranti arrivati lo scorso 20 luglio. I trasferimenti sono arrivati anche per le 13 donne che si trovavano al centro San Carlo dove adesso sono rimasti in 50. Nel caso delle famiglie siriane di oggi sappiamo che, in genere si tratta di persone che hanno le idee chiare su cosa fare e, per loro la Sicilia è solo un luogo temporaneo di transito”.

“Siamo sempre pronti ad accogliere in maniera gioiosa e pienamente operativa questi altri nostri fratelli più deboli – aggiunge il direttore della Caritas Padre Sergio Mattaliano -. Domani in chiesa sarà per noi una festa potere esprimere tutto il nostro calore a queste famiglie che vengono da luoghi martoriati da guerre e carestie. Per quei pochi giorni che staranno da noi desideriamo che abbiamo un buon ricordo di questa esperienza a casa nostra”. “Un aspetto che va sottolineato – aggiunge  - è come i migranti rimasti nei nostri centri, in particolare al Santo Curato d’Ars, abbiano la voglia di mettersi a disposizione attivamente per i nuovi arrivati. Qualcuno di loro si era persino proposto di venirci a dare una mano al porto durante lo sbarco”.

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