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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Capaci

Scomparso a Capaci, l'inchiesta si sposta a Roma: al vaglio video girati in un campo Rom

In occasione dello sgombero della struttura le tv locali avrebbero ripreso un uomo che somiglia molto a Santo Alario, dipendente del bar Avana Cafè di Capaci di cui non si hanno più notizie dallo scorso 7 febbraio

Si sposta a Roma l'inchiesta per risolvere il giallo della scomparsa di Santo Alario, 42 anni, dipendente del bar Avana Cafè di Capaci, originario di Villabate, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 7 febbraio. Secondo quando riportato dal Giornale di Sicilia, sarebbero al vaglio degli inquirenti diversi servizi televisivi girati al Camping River a Roma, alla fine dello scorso luglio, in occasione dello sgombero. Nelle immagini viene inquadrato un uomo che somiglia ad Alario. 

Le prime ricerche del 42enne, rivelatesi vane, si sono concentrate nelle campagne di Caccamo o di Ventimiglia di Sicilia, e nei pressi della diga Rosamarina. Il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ed il sostituto Eugenio Faletra hanno ipotizzato che Alario sia stato ucciso dall'ultima persona che l'avrebbe visto, ossia Giovanni Guzzardo, titolare del locale in cui lavorava Alario, che, dopo aver fatto perdere le sue tracce anche lui per settimane, all'inizio di maggio era stato ritrovato in un casolare di Montemaggiore Belsito ed arrestato con le accuse di omicidio e di occultamento di cadavere. Indagati per occultamento di cadavere anche Roberto e Giuseppe Guzzardo, fratelli di Giovanni. 

"Dopo gli indizi che portano nella Capitale, la difesa di Guzzardo - scrive il Giornale di Sicilia - ha chiesto la revoca o almeno l'attenuazione della misura cautelare a cui è sottoposto l'indagato, visto che Alario potrebbe non essere affatto stato ucciso. Un'istanza che è stata però respinta dal gip Claudio Emanuele Bencivinni". Guzzardo aveva preso in gestione l'Avana Cafè e l'aveva ristrutturato grazie ad un finanziamento di circa 180 mila euro. E sarebbe stato proprio il suo dipendente, Alario, a fargli avere la somma ed "avrebbe poi iniziato, per l'accusa, a ricattarlo per entrare nella gestione del locale". Per questo - sostiene la Procura - Guzzardo avrebbe deciso di sbarazzarsi di quel dipendente.

Giovanni Guzzardo e Santo Alario lo scorso 7 febbraio erano partiti da Capaci e avrebbero dovuto raggiungere Caccamo. La loro storia si è presto trasformata in un "mistero" che ancora i carabinieri non sono riusciti a risolvere. Sembrerebbe che Guzzardo e il 41enne avessero un appuntamento e tutto filasse liscio. Alario, infatti, quel giorno aveva mandato alcuni video alla compagna Rosalia Sparacio in cui si vedevano loro due che si aggiravano in auto tra le campagne di Ventimiglia di Sicilia prima "volatilizzarsi" bel nulla.

Dopo tre mesi la svolta nelle indagini. Giovanni Guzzardo viene rintracciato in un piccolo casale di campagna a Montemaggiore Belsito. "L’uomo si nascondeva in quel posto da tempo", hanno detto i carabinieri. Di Alario, invece, nessuna traccia. Quindi l’accusa per il 46enne che ha fatto scena muta di fronte al giudice che successivamente ha convalidato il suo arresto.


 

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