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Cronaca

Il ritorno di Razza, l'avvocato catanese di nuovo alla guida dell'assessorato alla Salute

Il presidente Musumeci ha ufficializzato la nomina. Indagato nell'inchiesta sui presunti dati Covid falsati e i "morti spalmati", Razza si era dimesso dopo l'arresto della dirigente Maria Letizia Di Liberti, del dipendente Salvatore Cusimano e del dipendente di una ditta esterna, Emilio Madonia

Ruggero Razza torna alla guida dell'assessorato alla Salute. Così ha deciso il presidente della Regione, Nello Musumeci, firmando la nomina dell'avvocato catanese che si era dimesso dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per l'inchiesta nata sul presunto taroccamento dei dati Covid nell'Isola e sui "morti spalmati". Le indagini dei carabinieri avevano portato all'arresto della dirigente del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, Maria Letizia Di Liberti, del dipendente Salvatore Cusimano e deldipendente di una ditta esterna, Emilio Madonia.

"In queste settimane di interim - ha detto Musumeci - ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia. Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore".

Razza, pur avendo abbandonato in un momento caldo della battaglia contro il Covid, era rimasto dietro le quinte seguendo l'andamento dei dati in relazione a tamponi e vaccini e la gestione delle strutture ospedaliere. "Dal primo momento - prosegue Musumeci - ho detto che le indagini e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli  avevo assegnato nel novembre del 2017".

"L'interesse della Sicilia piegato dalle esigenze politiche"

"C'erano e ci sono - dice il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava - molteplici motivi di opportunità che avrebbero dovuto suggerire a Musumeci di non procedere a decidere il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell'Assessorato alla salute. Ma su queste evidenti ragioni ha prevalso la volontà di piegare l'interesse della Sicilia alle esigenze politiche del presidente della regione. Il tutto dopo aver lasciato, nei mesi più caldi della campagna vaccinale, l'assessorato e la macchina regionale senza una guida. Aalla vigilia di una nuova stagione di nomine, unico vero collante del governo regionale, Musumeci doveva dimostrare di essere ancora alla guida di una coalizione che nei fatti non esiste più, con un governo che produce - conclude - solo spartizione di poltrone e non un solo singolo atto nell'interesse dei siciliani".

"Una buona notizia per proseguire il lavoro fatto"

“Il ritorno di Razza - dice Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima all’Ars - è certamente una buona notizia, non a caso auspicata in queste settimane da sindacati e operatori del settore. Ciò consentirà infatti di portare a compimento il percorso di riqualificazione e potenziamento della Sanità siciliana che dal suo insediamento ha già raggiunto tappe fondamentali, come la nuova rete ospedaliera, migliaia di assunzioni e stabilizzazioni, decine di cantieri negli ospedali e notevoli risultati nel contrasto a una terribile emergenza globale come il Coronavirus”.

Barbagallo (Pd): "Sempre critici con la gestione Razza"

"La staffetta Musumeci-Razza alla salute si chiude nel peggiore dei modi nel giorno in cui si festeggia la Repubblica: il delfino è infatti tornato sulla tolda di comando dell’assessorato alla Salute, come ci fa sapere Musumeci con un comunicato, dopo settimane di sussurri e campagne social abilmente orchestrate. Il Partito Democratico è sempre stato critico sulla gestione della sanità in Sicilia da parte di Ruggero Razza a prescindere dall’indagine giudiziaria in cui è coinvolto e da cui gli auguriamo di uscire indenne”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo,

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