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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

A Roccamena si parla di agricoltura sociale e occupazione giovanile

Al centro dell'incontro, la presentazione dei risultati di un progetto che consentirà l'impiego di tre unità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Lo sviluppo locale e l’impresa sociale per i giovani a Roccamena. Il progetto ‘Dalla semina al pane’ ” : è il titolo dell’incontro che si terrà il 5 luglio a Roccamena presso l’Auditorium comunale a partire dalle 18:30. L’iniziativa mira ad accendere i riflettori sul tema della dimensione sociale nel settore dell’agricoltura, a partire dalla creazione di imprese in grado di garantire equità di reddito e di acquisto e dall’impiego di manodopera costituita da soggetti svantaggiati in comparti quali la trasformazione del prodotto agrobiologico.

Al centro del dibattito, moderato dal presidente della cooperativa So.Svi.Le. (Solidarietà, Sviluppo e Legalità) Luciano Maria D’Angelo, l’analisi del contesto territoriale locale, che prenderà spunto dai risultati della ricerca realizzata dall’educatrice Giuseppina Governale nell’ ambito del progetto "Dalla semina al pane - Nuove opportunità di sviluppo sociale” che ha visto coinvolto il Comune di Roccamena.

Il lavoro di ricerca analizza un caso di studio socio territoriale, che pone l'attenzione, nello specifico, sullo stato di occupazione, inoccupazione e disoccupazione, svantaggio socio-economico e relazionale - inclusi i soggetti migranti - nel territorio di Roccamena e dei Comuni del Distretto 40, con particolare riferimento alle giovani donne dai diciotto ai trentacinque anni, con l'obiettivo di offrire un quadro esaustivo dell'attuale contesto anche sotto il profilo culturale e demografico. Il dibattito rappresenterà altresì l’occasione per illustrare gli esiti del progetto “Dalla semina al pane. Nuove opportunità di sviluppo sociale” sostenuto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Ente Sviluppo Agricolo, dal Comune di Roccamena, dal Consorzio di Ricerca per lo Sviluppo di Sistemi Innovativi Agroambientali e dalla stessa coop. Il progetto ha avuto quale finalità la valorizzazione di un bene pubblico situato a Monreale, nella contrada denominata Castellana, facilitandone l’accessibilità e la fruizione e favorendo la promozione dell’occupazione sociale giovanile grazie alla ristrutturazione di un bene confiscato alla mafia e trasformato in forno rurale per la chiusura della filiera cerealicola. Tra i ragazzi impiegati figurano anche migranti ospiti dello SPRAR (Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Roccamena: tutti sono stati accompagnati all’acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche per l’attività di lavorazione delle farine di cereali, per la produzione di pane tradizionale di Monreale e di dolci e salati da forno, tipici dell’ area dell’ Alto Belice e del Corleonese.

Il risultato finale è l’impiego di tre unità di lavoro – si tratta di giovani, tra i quali due donne – nella struttura, oggi adibita a forno, confiscata a Bernardo Bommarito, mafioso affiliato alla cosca di San Giuseppe Jato. “L’attività artigianale rurale per la trasformazione di cereali antichi locali e altre varietà cerealicole – afferma il presidente Luciano Maria D’Angelo – ha una capacità produttiva di trecento chilogrammi di sfarinati per step giornaliero: l’inizio della produzione è previsto proprio a partire dall’estate in corso”. I lavori si apriranno con l’intervento del sindaco di Roccamena Giuseppe Palmeri e proseguiranno con i contributi del presidente di. UN.I.COOP. Sicilia Felice Coppolino, del direttore dell’ESA Fabio Marino e di Salvatore La Bella e Marco Castellino, rispettivamente componente del CDA del Consorzio Co.Ri.S.S.I.A. e Territorial Relation, CS & Claims Sicilia UniCredit.

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