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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gli spari all'impazzata della polizia e i 4 morti: 62 anni fa la tragica rivolta di Palermo

Venerdì il ricordo dei fatti dell’8 luglio 1960. Alle 9 la deposizione di una corona in via Maqueda. Alle 10.30 in piazza Verdi saranno installate due sculture realizzate da due studentesse del liceo artistico  

Venerdì 8 luglio la Fillea e la Cgil di Palermo, assieme all’Anpi, all’Udu, alla Rete degli studenti, al circolo Vella e al collettivo Malaspina, commemoreranno i drammatici avvenimenti dell’8 luglio 1960 a Palermo. E’stata invitata a partecipare alla celebrazione la nuova amministrazione comunale.

La giornata inizierà alle 9 con la deposizione di fiori presso la lapide in via Maqueda, all’angolo con via del Celso,   che ricorda le quattro vittime degli scontri di Palermo durante lo sciopero generale indetto della Cgil dopo i fatti di Genova del 30 giugno. Quel giorno a perdere la vita furono Giuseppe Malleo di 16 anni, l’operaio edile Andrea Cangitano di 14 anni, ucciso a colpi di mitra, Francesco Vella, operaio e dirigente sindacale della Fillea Cgil di Palermo, di 42 anni, e Rosa La Barbera, di 53 anni, raggiunta da uno dei tanti colpi sparati all'impazzata dalla polizia mentre si accingeva a chiudere la finestra di casa.

In memoria delle vittime, nel 2019  la Fillea Cgil Palermo  aveva indetto un concorso nelle scuole per fare cimentare gli studenti a rappresentare in forma artistica i fatti dell’8 luglio. E venerdì con le due studentesse vincitrici del liceo artistico, Irene Pedalino e Vittoria Fidelio, saranno installate alle 10,30 presso piazza Verdi, angolo via Maqueda, due sculture commemorative realizzate con l’aiuto degli operai edili del Coime Ciro Uzzo e Diego Merendino sulla base dei modellini selezionati ideati e progettati per la competizione.

“L’8 luglio 1960 a Palermo non va ricordato come semplice esercizio della memoria ma perché fu  un momento di straordinaria forza rivendicatrice, in cui per la prima volta operai e studenti scesero in piazza uniti - dichiara Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo -. Fu una vera e propria lotta cittadina che mise al centro non solo la lotta contro il governo fascista di Tambroni, ma soprattutto una lotta per i diritti, il lavoro e la democrazia. Palermo fu protagonista di un momento storico davvero importantissimo pagando un presso davvero alto".

"I fatti dell’8 luglio si inseriscono nel quadro di una forte mobilitazione che coinvolse più città in Italia, Genova, Reggio Emilia e in Sicilia Catania, Licata e Palermo – aggiunge il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo - Questa mobilitazione nazionale antifascista aveva in sé anche le caratteristiche di una protesta sociale che soprattutto a Palermo si incrociava con il disagio sociale diffuso e trasversale che coinvolgeva lavoratori studenti, disoccupati, precari. Oggi, se pur con i distinguo, siamo nuovamente in una condizione di crisi sociale dettata dal contesto, dall’epidemia e dalla guerra che, senza interventi significativi e duraturi, potrebbero dare vita a un clima di tensione. Il ricordo serve a richiamare le responsabilità dei governi locale, regionale, nazionale, e della politica, a far sì che questa fase difficile venga affrontata con strumenti, risorse, idee nuove, provando a cogliere l’occasione dell’utilizzo dei foni offerti dal Pnrr. Occorre per questo da subito attivare un processo partecipato che coinvolga lavoratrici e lavoratrici per trovare soluzioni ai bisogni delle persone”.

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